NEL POTENTINO SI PIANGE MICHAEL, IL BAMBINO DI 9 ANNI UCCISO NELL’ATTENTATO TERRORISTICO

NEL POTENTINO SI PIANGE MICHAEL, IL BAMBINO DI 9 ANNI UCCISO NELL'ATTENTATO TERRORISTICO

 

Purtoppo la Farnesina ha confermato ieri che nel corso dell’attacco terroristico sferrato pochi giorni fa a Ouagadougou (capitale del Burkina Faso) ha perso la vita il piccolo Michel Santomenna di 9 anni, insieme alla madre e ad altri componenti della sua famiglia.

Michel Santomenna era figlio di Gaetano (nato a Bella in provincia di Potenza e titolare del ristorante Cappuccino, preso di mira dagli attentatori).

Gaetano Santomenna la sera dell’attentato era fuori per lavoro (non si trovava nemmeno nella città) e durante l’attentato ha perso tutti i familiari presenti (il figlioletto, la moglie franco-ucraina e la cognata). 

Il Cappuccino (aperto nel 2012) costituiva il “sogno” di avere un ristorante “all’europea” (nonostante ci si trovasse nel cuore dell’Africa) con tanto di panetteria annessa e il nome del locale era stato scelto dal sig. Gaetano in omaggio alle proprie origini del sud Italia. 

Purtroppo al rientro in città il sig. Gaetano Santomenna non aveva più nessuno. 

La moglie, il figlioletto e la cognata sono tutti morti nell’attentato.

Una vita distrutta, non ci sono parole. 

Di seguito il comunicato emanato dal Presidente della Repubblica Mattarella:

“La mano violenta dei terroristi non si ferma nemmeno di fronte a un bambino di nove anni, l’esecrabile attentato compiuto in Burkina Faso, nel quale è rimasto ucciso il piccolo Michel Santomenna, dimostra una volta di più che l’obiettivo del terrorismo fondamentalista è distruggere ogni regola di civiltà e il senso stesso di umanità.

L’Italia perde un suo bambino e si stringe attorno al padre Gaetano Santomenna.

L’Italia continuerà la propria azione affinché la comunità internazionale resti unita ed intensifichi gli sforzi per contrastare la minaccia del terrorismo, che ancora una volta mostra il suo volto più disumano e crudele nel prendere di mira civili indifesi: uomini e donne di ogni nazionalità e, ancor più tragicamente, bambini”.