A POTENZA DISTRUTTO IL SIMBOLO DELLA LOTTA DEI DISOCCUPATI “INVISIBILI”: “CI HANNO TOLTO LA DIGNITÀ!” LE FOTO

Brutta sorpresa per il gruppo dei disoccupati potentini del presidio dei lavoratori “Invisibili“: il gazebo che avevano allestito il 3 Settembre 2014, situato nel piazzale davanti la Regione Basilicata, è stato improvvisamente “smantellato”.

Non si conosce l’identità di chi ha commesso il gesto, ma gli ex lavoratori hanno subito sporto denuncia.

Gli “Invisibili” hanno confermato alla nostra Redazione:

“Non sappiamo chi sia stato, hanno tolto il nostro simbolo.

Oltre a toglierci il lavoro, ci hanno tolto anche la dignità e la “sede” della nostra rivendicazione.

La denuncia è stata fatta e sapremo chi è stato.

La cosa brutta è che non ci hanno assolutamente avvisato di niente.

Ci hanno lasciato in mezzo alla strada.

Tutti i nostri articoli, i nostri documenti, gli accordi fatti con la Regione, sono buttati così.

Non si capisce niente”.

Il “Giovane Cattolico” Diego Sileo ha espresso vicinanza agli ex lavoratori e in un comunicato ha dichiarato:

“Dalle stalle, alle stalle. Non è un errore di trascrizione, ma è quanto è accaduto.

Dal 3 settembre 2014 in presidio permanente nel piazzale antistante la Giunta regionale, i cosiddetti invisibili della politica.

Tutti lavoratori, padri e madri, fuoriusciti dalla mobilità in deroga. Dopo la riforma Fornero, poi con il decreto Poletti approvato dal Governo, dal 31 agosto 2014 tutti fuori dagli ammortizzatori sociali. Sono diverse le realtà regionali a protestare per il tanto agognato posto di lavoro.

Da Potenza a Matera, tutta la regione, famiglie intere che attendono un responso e un progetto chiaro dalla Regione Basilicata. Nelle ultime settimane finalmente qualche buona notizia sembra essere all’orizzonte. Ma qualcosa purtroppo non torna.

Da alcuni giorni il gazebo simbolo della lotta di queste famiglie è scomparso. O meglio, non solo è scomparso ma coloro che lo hanno prelevato hanno lasciato intorno immondizia, ferri al vento e divelto quello che era il povero arredo o le strutture poste all’interno.

Era non solo un semplice presidio, ma anche il luogo dove ci si confrontava con la gente, la politica, la Chiesa, i sindacati, dove si sono condivisi tanti momenti attorno ad un camino realizzato ad-hoc o una bottiglia di spumante da pochi euro per salutarsi con la speranza di un anno nuovo migliore.

Ad ogni qual modo tale gesto è da considerarsi gravissimo. Atteggiamento di assoluta mancanza di rispetto di un “simbolo” della lotta nella rivendicazione di un posto di lavoro.

Spero che l’autore del gesto sia individuato e spieghi il perché di tale azione. La mia solidarietà agli amici del presidio. Che sicuramente sarà quella di tanti.

Chiedo a quanti hanno la possibilità e vogliono supportare questi amici, che per anni sono stati al freddo e nelle intemperie nel piazzale della Regione Basilicata, di pensare a donazioni volontarie per l’acquisto di un nuovo gazebo, oppure qualora qualcuno lo possieda volerlo donare per questa giusta causa.

Collaboriamo. Sarà il gazebo di tutti. Non è la fine.

Siete, siamo, tutti più forti. Insieme”.

Ci auguriamo che presto vengano identificati i responsabili di questo gesto affinchè il presidio possa avere nuovamente il proprio simbolo.

Queste le foto del gazebo distrutto.