Potenza: premiazione dei vincitori del concorso sulla figura e l’opera di Ernesto De Martino, ideato e bandito dal “Rosa-Gianturco”

Non una semplice gara, ma un coronamento di un lungo e ricco percorso iniziato qualche mese fa con incontri, iniziative e riflessioni sulla figura di Ernesto De Martino, con il primario intento di diffondere e valorizzare il pensiero dell’antropologo della società contemporanea, scomparso mezzo secolo fa.

Il concorso sul mito ideato e realizzato dal Liceo delle Scienze Umane “Rosa-Gianturco” di Potenza non solo ha permesso di avvicinare molti luoghi culturali, ma ha fatto scoprire ai giovani l’attualità di uno studioso della magica cultura contadina meridionale, lucana in particolare.

I suoi studi, infatti, sono ancora oggi oggetto di riflessione di chi si occupa di progettazione culturale, promozione territoriale, tutela delle tradizioni e recupero della memoria storica. Attraverso gli elaborati dei liceali potentini è riemerso il grande merito dell’antropologo napoletano di aver storicizzato le tradizioni popolari di primitive masse contadine, in gran parte analfabete, conferendo loro un valore sociale e di aver saputo coniugare il suo oggetto di studio con la spinosa questione meridionale.

Per quattro anni, De Martino ha avuto un contatto diretto con i contadini di Colobraro, di Pisticci, di tanti altri paesi della Basilicata, del Mezzogiorno, dai quali scaturì la sua propensione alla ricerca sul campo, all’osservazione partecipante, al lavoro di squadra interdisciplinare.

Nessuno prima di lui aveva affrontato il problema della cultura contadina meridionale, vista come complessa concezione del mondo e collocata sul fondo di una società storicamente determinata.

De Martino colmò questo vuoto con approfondite esplorazioni delle manifestazioni religiose, delle tradizioni di un popolo ignorato dalla storia.

Egli rivela un mondo magico, ma in una dimensione di cultura e di storia, andando controcorrente rispetto a quanti si muovevano con riflessioni del tutto negative, alimentate da pregiudizio radicato nella mentalità dominante.

Dai testi degli studenti è così emerso il valore reale del maestro dell’antropologia contemporanea, del suo metodo di indagine, dell’analisi critica del magismo, delle credenze, delle pratiche rituali, senza ipoteche pregiudiziali, in modo da poter identificare l’essenza della diversità, ma non dell’inferiorità.

Insomma, una conoscenza storica della realtà da trasformare, esaltando il bisogno di un rinnovamento della tradizionale coscienza meridionale e cercando di assicurare un posto nella società a masse contadine inopinatamente escluse dall’appartenenza.

Gli oltre 30 alunni del “Rosa-Gianturco” hanno riflettuto e analizzato le sue opere con originali componimenti valutati da un’apposita commissione. Un arricchimento culturale, che ha contagiato molte classi dell’Istituto scolastico potentino.

Il primo posto è andato a Nicole Oriana Claps grazie ad un lavoro “coerente e profondo”.

Premio: mille euro e un soggiorno a Colobraro. Secondo posto a Giancanio Lucia. Terzo posto a Bianca Leoci. Menzioni speciali ad Antonio Romaniello e a Giulia Karol Lo Russo.

Positivi i commenti.

“De Martino è un pensatore della crisi, è uno studioso della crisi e i nostri ragazzi in questa epoca di disorientamento hanno bisogno di strumenti culturali per affrontare le loro crisi” ha sostenuto il dirigente del “Rosa-Gianturco” prof. Mario Lanzi.

“Ogni qualvolta si verificano situazioni di crisi, bisogna comprenderne le ragioni per trovare le soluzioni a questa crisi” ha, invece, commentato il prof. Fernando Mirizzi dell’Unibas, mentre il prof. Enzo Alliegro dell’Università “Federico II” di Napoli ha concluso ammonendo che “noi dobbiamo rassegnarci all’idea che i contesti culturali fanno sì che le culture cambino e cambiano le popolazioni”.