Sanità: “in Basilicata carenza di medici, infermieri, liste d’attesa lunghissime”! La richiesta urgente

Seduta consiliare, quella odierna, dedicata all’attività ispettiva.

Attraverso le interrogazioni dei consiglieri Polese e Braia (Iv), Cifarelli (Pd), Carlucci, Perrino e Leggieri (M5s) si è discusso di sanità:

  • liste di attesa,
  • attività intramoenia dei dirigenti medici del San Carlo di Potenza;
  • migrazione sanitaria;
  • riconoscimento dell’ospedale S. Peragine di Stigliano come ospedale di zona disagiata dell’area Montagna-Collina-Materana;
  • Bando pubblico nell’area amministrativa del Crob di Rionero).

Affrontate, poi, tematiche legate all’istruzione con l’interrogazione della consigliera Carlucci (M5s) che è intervenuta in merito alla situazione del convitto annesso all’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura di Lagopesole.

Da parte dei consiglieri Braia e Cifarelli il disappunto per la mancanza in Aula degli altri Assessori (in Aula erano presenti gli assessori Fanelli e Galella) e del presidente della Regione Bardi, e l’espressa richiesta di dedicare la riunione di un intero Consiglio regionale al tema della sanità.

Il consigliere Cifarelli ha, altresì, lamentato la scarsa attenzione del Governo regionale alle istanze dei consiglieri:

“Ho richiesto la risposta scritta a tutte le mie interrogazioni e ne ho ricevuto solo il 40 per cento.

Sollecito il Presidente Cicala a farsi portavoce di tale legittima istanza nei confronti della Giunta regionale, altrimenti mi vedrò costretto a rivolgermi al Prefetto”.

Il presidente del Consiglio regionale Cicala nel chiudere i lavori ha assicurato che solleciterà il Governo regionale affinché presti la dovuta attenzione alle richieste che provengono dai consiglieri regionali.

Commenti sulla situazione sanitaria arrivano anche dal segretario regionale di Azione, Donato Pessolano.

Ecco quanto riportato in un comunicato:

“Bardi e la sua giunta ancora una volta non vogliono ascoltare il grido d’allarme dei sindacati sulla Sanità lucana.

Nonostante la manifestazione unitaria di CGIL, CISL e UIL il presidente della Regione e la sua giunta non hanno dato alcun segno di interesse nei confronti degli operatori sanitari, pubblici e privati, che da mesi denunciano una condizione di estrema difficoltà e precarietà e che sta causando importanti disservizi per i cittadini.

I lunghissimi tempi d’attesa per visite e controlli, la mancanza di una strategia futura per il sistema sanitario regionale, l’approssimazione con cui sono state definite le linee di intervento sul PNRR, le carenze di personale medico ed infermieristico nei nostri ospedali, l’emigrazione sanitari continua, sono problemi che evidentemente non interessano al presidente Bardi e alla sua maggioranza, tutta presa a escogitare soluzioni e stratagemmi per restare ancora in piedi in consiglio regionale.

La risposta dell’utenza all’allungamento delle liste d’attesa è duplice: da un lato il cittadino non si sottopone alle necessarie indagini o cure oppure si rivolge alle strutture private.

È stato calcolato che in Italia i cittadini spendono circa 40 miliardi di euro per prestazioni socio-sanitarie a pagamento.

I rischi dei mancati controlli medici comportano un aumento inevitabile delle patologie acute (infarti, ictus, fratture, mancato riconoscimento neoplasie) con un carico enorme sia di sofferenza del cittadino che un aumento del burden economico sul SSN.

Per cercare di ridurre le liste d’attese regionali, si dovrebbe agire su due direttive: un sistema di verifica puntuale sull’appropriatezza dell’indicazioni alle prestazioni, che hanno tempi di attesa più lunghi; l’erogazione di un “bonus salute” per gli operatori sanitari collegati alle prestazioni sanitarie interessate.”

“Pertanto invitiamo il presidente e l’assessore Fanelli ad individuare le prestazioni sanitarie che necessitano di attenzione più urgente, individuando il personale e le strutture coinvolte nonché il monte orario necessario a portare le liste d’attesa ad un livello fisiologico.

Dal cosiddetto ‘governo del cambiamento’ i cittadini lucani si aspettavano un cambio di passo netto sulle politiche regionali ma è ormai evidente a tutti che il peggioramento a cui stiamo assistendo sia solo lo specchio riflesso di un fallimento totale, che qualcuno prova a nascondere dietro una fumosa propaganda, che sta minando seriamente il futuro della Basilicata e dei lucani.”