Tito, qualità dell’aria compromessa nella zona industriale: ora interviene il sindaco! I dettagli

Nella giornata di oggi, 12 Agosto 2021, il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone ha inviato una lettera alla cortese attenzione del direttore generale dell’Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata) Antonio Tisci.

Tema centrale della missiva inoltrata dal sindaco Scavone è stata la richiesta di un controllo ed un monitoraggio delle emissioni odorigene nell’area industriale di Tito, dopo che le reiterate sollecitazioni dei mesi scorsi sono rimaste, purtroppo, inascoltate.

Questa richiesta perviene anche in virtù dell’approvazione in sede di giunta regionale delle norme per la prevenzione, limitazione e caratterizzazione delle emissioni odorigene degli impianti soggetti ad A.i.a. (D.G.R. 466/2021).

Inoltre, il sindaco Scavone ha voluto sottolineare come le criticità ambientali della zona industriale di Tito da un punto di vista odorigeno siano maggiormente evidenti, considerata la significativa presenza di impianti di trattamento dei rifiuti nell’area in oggetto, e quanto siano necessarie azioni mirate che riducano ogni tipo di rischio in materia ambientale.

In virtù di ciò, il primo cittadino titese ha ritenuto richiedere con urgenza che sia attivato un percorso di monitoraggio, cui far seguire l’adozione delle opportune misure di mitigazione dei disagi ambientali registrati da tempo:

“A distanza di anni, nonostante le diverse comunicazioni e richieste di controllo inviate dal sottoscritto, nessun atto concreto è stato predisposto a tutela della qualità dell’aria e dei residenti e fruitori della zona che, ancora una volta, si ritrovano a trascorrere il periodo estivo in situazione di grave disagio.

A tale riguardo, nell’ottica di una proficua collaborazione tra enti, confido in un celere e positivo riscontro a questa mia ennesima sollecitazione, auspicando che venga assegnato al mio territorio la stessa attenzione di altre aree.

In difetto, dovrò valutare l’opportunità di condurre autonomamente una campagna di monitoraggio delle emissioni odorigene ed attivare i procedimenti amministrativi del caso affinché, attraverso il pieno concorso degli enti competenti, si individuino le soluzioni più adeguate e si ponga fine a questa incresciosa vicenda che prosegue, ormai, da anni“.