“TORRACA E LA SCUOLA DI DE SANCTIS”: TRA LE DOLOMITI DUE ANNIVERSARI IMPORTANTI

Si è conclusa ieri sera un’importante iniziativa culturale, relativa al del 164° anniversario della nascita di Francesco Torraca, promossa dal Comune e della pro Loco di Pietrapertosa (Potenza), in collaborazione con la Deputazione Lucana di Storia Patria.

Nella Sala Consiliare del Comune si è svolto il Seminario di studi dal titolo “Torraca e la scuola di De Sanctis”, infatti l’incontro è stato anche un’occasione per celebrare rilevanza il Bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis.

Il primo cittadino, Pasquale Stasi, ha fatto gli onori di casa ringraziando i cittadini presenti ed i relatori.

Sono intervenuti: i professori: Valerio Marucci, dell’Università degli studi del Salento, autore della riproposizione del commento dantesco di Torraca; Maria Teresa Imbriani, dell’Università degli studi della Basilicata e della Deputazione Lucana di Storia Patria,  studiosa di inediti torrachiani e, tra l’altro, curatrice del Carteggio tra Torraca e D’Ancona per la Scuola Normale Superiore di Pisa;  Toni Iermano, dell’Università degli studi di Cassino, noto studioso di De Sanctis,  Presidente del Comitato Scientifico per il Bicentenario desanctisiano istituito dal Ministero per i Beni e le attività culturali.

Francesco Torraca fu allievo illustre della cosiddetta seconda scuola desanctisiana a Napoli tra il 1872 e il 1876 (un altro lucano, il venosino Luigi La Vista si era distinto nella prima scuola nel 1848), insieme a molti giovani della Basilicata, tra cui anche Giustino Fortunato ed Emanuele Gianturco.

Il Torraca si distinse, tra gli allievi, per aver trascritto di volta in volta le lezioni del Maestro, pubblicandole sui giornali dell’epoca.

Il suo profondo desanctisianesimo è anche testimoniato dal suo lavoro per la scuola pubblica nazionale: egli, come il Maestro, non sopportò mai una scuola che aspirasse a licenziare dei puri uomini di scienza, ingegneri come avvocati, medici come professori, ma credette e perseguì il valore delle Cultura come Vita.