Via libera al Decreto contro la criminalità giovanile: ecco cosa prevede

Il Consiglio dei Ministri ha varato un pacchetto di leggi contro la povertà e la criminalità minorile.

Come si apprende da today: “Il testo è stato pensato anche alla luce dei fatti avvenuti a Caivano, comune napoletano teatro di presunti stupri di gruppo ai danni di due minorenni.

Presentate una serie di misure orientate prevalentemente alla repressione dei reati che si estendono anche ai minori e ai genitori dei minorenni che delinquono.

Tra le novità emerse dalla conferenza stampa il Daspo urbano che ora diventa applicabile anche dai quattordici anni in su.

L’interdizione scatta in caso di reati come spaccio di droga, ma anche in caso di semplice ‘detenzione’ di stupefacenti in presenza di determinati presupposti.

Vengono aumentate le pene per il porto d’armi e le contravvenzioni per i minori trovati con strumenti ‘atti a offendere’.

Parallelamente vengono inasprite quelle previste per lo spaccio di stupefacenti di lieve entità.

A dispetto delle indiscrezioni della vigilia, non si abbassa l’età di perseguibilità penale dei minorenni.

Sarà possibile però promuovere un ammonimento nei confronti di minori dai 12 ai 14 anni che delinquono.

In questo caso potrebbe scattare anche una sanzione amministrativa da parte dei prefetti nei confronti dei genitori.

Sempre per quanto riguarda le famiglie vengono rafforzate le sanzioni nei confronti dei genitori che non mandano i figli scuola.

La dispersione scolastica assume quindi il rango di vero e proprio delitto, e non di semplice contravvenzione, e in presenza di determinati presupposti potrebbe anche essere sanzionata con la detenzione (previsti fino a due anni).

Salta la stretta sull’accesso ai siti porno da parte dei minori invece, che tanto aveva fatto discutere alla vigilia del Cdm.

Il governo punta sul parental control, ovvero sui filtri software che permettono di bloccare l’accesso a determinati contenuti.

E i genitori diventano così responsabili di cosa i figli ‘consumano on-line’.

Secondo la ministra della famiglia Roccella gli strumenti di parental control dovranno essere presenti in tutti i tool digitali utilizzati da bambini e adolescenti.

Il governo si impegna a fornire alle famiglie informazioni sul funzionamento di questi strumenti tramite apposite campagne di comunicazione e tramite i centri per la famiglia.

Da un punto di vista economico sono invece previsti sgravi fiscali e condizioni vantaggiose per chi decide di investire a Sud per favorire lavoro e imprenditoria nelle aree più critiche del Paese.

Meloni: ‘Ci abbiamo messo la faccia. Pene per genitori che non mandano i figli a scuola’

Incentrato su Caivano, dove è stata in visita pochi giorni fa, il primo commento di Giorgia Meloni: ‘ll Governo ha messo la faccia su faccende molto difficili, siamo andati a Caivano per fare diventare un problema un modello.

Abbiamo stanziato 30 milioni di euro e un commissario straordinario per un piano di riqualificazione del territorio.

Il processo durerà qualche anno, ma verrà seguito dal governo’.

E arriva, a tal proposito, la nomina di Fabio Ciciliano come commissario alla riqualificazione del comune campano. Ciciliano, proveniente dai ranghi della Polizia di Stato, avrà il compito di gestire i 30 milioni di euro che il decreto legge approvato oggi destina per il piano di interventi volto a fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del comune campano.

La premier torna anche sul tragico omicidio di Giovanbattista Cutolo: ‘Proporremo la medaglia d’oro al valore civile’.

Poi spiega le diverse leve degli interventi legislativi:

‘Abbiamo operato con varie leve: bonifica e pulizia del territorio, come è successo a Caivano, ma anche a Roma, a Tor Bella Monaca e Napoli, nei Quartieri Spagnoli.

La seconda leva è una stretta sulla criminalità minorile, perché si sta diffondendo a macchia d’olio.

La terza è l’educazione e il potenziamento del ruolo dell’istruzione, per questo abbiamo voluto colpire i genitori che non mandano i figli a scuola.

Da oggi se non si mandano i minori a scuola si potrà rischiare fino a due anni di carcere e la revoca della potestà genitoriale‘ ha precisato la presidente del Consiglio”.