99 PLURICLASSI IN PROVINCIA DI POTENZA: “NESSUNA SCUOLA SARÀ SOPPRESSA”

Il Presidente della Provincia, Nicola Valluzzi, risponde alle accuse riguardanti la proposta di dimensionamento scolastico effettuata dal Consiglio Provinciale di Potenza.

In una nota Valluzzi afferma:

“Le posizioni assunte nei giorni scorsi in merito alla proposta di dimensionamento scolastico adottata dal consiglio Provinciale di Potenza, poco hanno a che fare con la necessaria e obbligatoria (imposta da una legge dello Stato) riorganizzazione della rete territoriale dell’istruzione pubblica.

Infatti, dopo l’approvazione delle linee guida da parte della giunta Regionale, sono state effettuate tutte le consultazioni previste ed è stato allungato il confronto con le Amministrazioni locali e il mondo della scuola di oltre un mese rispetto al calendario fissato nelle linee guida, contrariamente a quanto strumentalmente asserito da taluni.

Tutti i sindaci sono stati formalmente convocati per le obbligatorie consultazioni, la conferenza finale e singolarmente sentiti, chi ne ha fatto richiesta; sono state rispettate in maniera puntuale le previsioni di legge e gli indirizzi delle linee guida.

Rispetto a talune libere considerazioni, è opportuno precisare che nessun plesso e nessuna scuola sarà soppressa in alcun comune della provincia.

Saranno, invece, accorpate e/o unificate le presidenze degli Istituti comprensivi già sottodimensionati (con meno di 400 iscritti) o prossimi a tale numero coordinati da un Dirigente scolastico reggente, cioè titolare in via principale della responsabilità di altro istituto.

Questa la ricostruzione dei fatti, degli adempimenti e il significato del dimensionamento delle istituzioni scolastiche autonome”.

Il Presidente conclude:

“Mi rendo perfettamente conto della contingenza elettorale ma, forse, sarebbe stato più responsabile da parte di tutti animare il dibattito su come superare la situazione delle 99 pluriclassi
nei comuni della provincia o come strutturare in quelle scuole forme alternative di didattica.

Ma non mi rassegno alla conclusione che il destino delle presidenze sottodimensionate prevalga su quello degli studenti”.