A Potenza furti e rapine: questa la situazione spiegata dal Prefetto

Prosegue a passo spedito il tour del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in sessione itinerante che, questa mattina, ha fatto tappa a Tito nella Sala Consiliare del Municipio, dove il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, affiancato dai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, ha incontrato i Sindaci dei Comuni di Potenza, Abriola, Anzi, Balvano, Baragiano, Filiano, Picerno, Pignola, Ruoti, Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Tito, Vietri di Potenza (anche nelle vesti di Presidente della Provincia) ed il Commissario straordinario del Comune di Avigliano.

Sul Tavolo dell’Assise provinciale l’andamento complessivo della delittuosità nella zona del potentino e del marmo-platano-melandro (per una popolazione di 115mila residenti circa su una estensione territoriale di oltre 900 Kmq) e il working in progress delle politiche di sicurezza urbana.

La riunione è stata introdotta dai saluti istituzionali del Sindaco di Tito Graziano Scavone, che ha voluto omaggiare tutti i presenti della Raccolta di foto “Il volto di Tito” a cura di Michele Luongo.

I lavori sono, poi, entrati nel vivo con la relazione del Prefetto Campanaro che, nell’ottica di definire il quadro di riferimento su cui calibrare le azioni da mettere in campo, ha illustrato i dati statistici sull’andamento della criminalità nel 2023 e nel primo bimestre del 2024 in provincia di Potenza, nel Capoluogo e nei Comuni dell’Ambito, con un focus specifico sugli street crime (furti e rapine).

Nel complesso, il 2023 ha fatto registrare, a livello provinciale, una flessione dei delitti pari al -21,9% rispetto al 2019, anno di benchmark e al -6,5% rispetto al 2022.

Medesimo scenario a Potenza dove il totale complessivo dei delitti segnalati in Banca Dati interforze (SDI), ha segnato una flessione del -15,8% sul 2019 e del -2,2% sul 2022.

Trend confermato anche nei Comuni dell’Ambito, che hanno visto il 2023 concludersi con un decremento del -12,9% sul 2019 e del – 3,5% sul 2019.

Per il momento la tendenza viene confermata anche nel 2024.

Complessivamente, infatti, le segnalazioni del primo bimestre risultano essere in diminuzione rispetto al medesimo periodo del 2019 e del 2023 sull’intero territorio provinciale (-29,6% e -14,2%), sul Capoluogo (-31,5 e -9%,) e sui Comuni dell’Ambito (-24,1% e -10,8%).

Con riferimento ai reati predatori, il Prefetto Campanaro ha, invece, descritto una situazione più articolata che vede notevoli differenze, in termini in incremento o decremento percentuale, tra furti e rapine.

“Va detto che, al netto di un sensibile incremento di furti nel primo bimestre di quest’anno, non emerge, in generale, un quadro che desta allarme.

Tuttavia, occorre oggi rimarcare che, accanto alla criminalità organizzata, che proprio in questa parte del potentino continua a conservare un radicamento, con i clan malavitosi, corre velocemente una insidiosa illegalità diffusa che si caratterizza per l’alto impatto sulla percezione della insicurezza da parte dei cittadini.

La dimensione capillare del fenomeno ne rende più difficile la prevenzione e la repressione, rappresentando uno dei fattori che maggiormente condiziona la vivibilità degli ambienti urbani e i livelli di sicurezza percepita.

Anche un singolo episodio, quindi, ha il potere di generare allarme nelle comunità.

Tutto questo, impone una più decisa capacità di reazione da parte delle Istituzioni tutte”, ha sottolineato il Prefetto Campanaro commentando i dati statistici.

Il Rappresentante del Governo ha, quindi, rivolto ai Sindaci l’appello a perseguire con maggiore convinzione le politiche di sicurezza urbana nei rispettivi territori, ricordando loro che il quadro normativo di riferimento, a partire dal 2017 fino ad arrivare al c.d. “decreto Caivano” del 2023, ha disegnato un nuovo sistema di governance che oggi si presenta con una struttura circolare e coordinata, dove i Primi cittadini svolgono un prezioso ruolo di supporto e cerniera, nella gestione della sicurezza.

“L’approccio per compartimenti stagni è decisamente superato – ha ribadito, infatti, il Prefetto – In un’ottica di multi-agency e multi level, siamo chiamati, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, a promuovere ed attuare un sistema unitario e diffuso di sicurezza, per dare una risposta organica alle istanze di protezione e tutela avanzate dalla collettività”.

In questo contesto, dopo aver tracciato un primo bilancio delle attività messe in campo nell’ultimo anno, il Rappresentate del Governo ha chiesto ai Sindaci di prendere in considerazione alcuni degli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, previsti dalla normativa.
Tra le misure suggerite:

  • la valorizzazione del ruolo delle Polizie locali, attraverso la collaborazione operativa con le altre Forze di Polizia, a cominciare dalla rilevazione della incidentalità stradale in ambito urbano, su tutte le fasce orarie;
  • l’adozione del “Protocollo di vicinato”, efficace declinazione della partnerhsip pubblico/privato per promuovere la sicurezza urbana attraverso la costituzione dei ‘gruppi di vicinato’ e l’individuazione di coordinatori degli stessi gruppi, con il compito di svolgere attività di osservazione riguardo a fatti e circostanze che accadano nella propria zona di residenza, informando tempestivamente i referenti delle Forze di Polizia;
  • installazione di nuovi ed evoluti sistemi di sorveglianza o interventi di upgrade su quelli esistenti.

Sul punto il Prefetto ha ricordato l’imminente scadenza per candidare progetti a valere sui Fondi di Sicurezza Urbana autorizzati dal Ministero dell’Interno per la spesa di 19 milioni di euro.

“La sicurezza urbana è, un bene pubblico che non può essere percepito solo come un costo che grava sui bilanci delle Amministrazioni locali, dal momento che incide direttamente sulla riqualificazione delle aree, sulla eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale e sulla prevenzione della criminalità, in particolare quella predatoria.

Tutti fattori che condizionano profondamente la stessa coesione sociale e la pacifica convenenza civile e che, pertanto, richiedono la massima considerazione da parte di ogni singolo protagonista del sistema di sicurezza, a partire dai Sindaci quale istituzione più prossima alle esigenze dei cittadini”, ha dichiarato il Prefetto Campanaro in conclusione di incontro.