“ANNUNCIAZIONE!!! ANNUNCIAZIONE!!! VORREI ESPRIMERE IL MIO”… ECCO LA RISPOSTA DEL REGISTA “MATERANO” GIUSEPPE MARCO ALBANO

Guerra aperta sui social: dopo i numerosi insulti generati dal post scritto dal regista materano Giuseppe Marco Albano sulla bruttezza di Potenza, il cineasta si difende.

Ieri ha postato una sua dichiarazione esprimendo il suo reale pensiero su quanto accaduto.

Riportiamo integralmente il suo post:

“ANNUNCIAZIONE!!! ANNUNCIAZIONE!!! Cari fratelli e sorelle lucane, vorrei con leggerezza – quella stessa che ha mosso il post incriminato – esprimere il mio rammarico per le inimmaginabili conseguenze della condivisione su questo social di un giudizio di natura estetica sulla città di Potenza, la quale non ha mai annoverato tra i suoi meriti quelli urbanistici ed architettonici.

Questo è un dato di fatto a cui potrebbe obiettare solo l’orgoglio campanilistico, che esclude l’oggettività per sua natura.

È invece legittimo non concordare sull’iniziativa di fare di questo dato l’oggetto di una battuta di spirito da parte mia, alla quale, con il senno di poi, rinuncerei sebbene a malincuore, perché la rinuncia all’ironia è sempre sofferta.

Un senno di poi innescato non dalle offese o le variegate manifestazioni di disprezzo rivoltemi sui social, bensì dall’aver ritrovato le mie tre banali righe, che non avevano altra pretesa se non l’aggettivo che qui le definisce, su gran parte delle testate giornalistiche nostrane, le stesse che in tempi recenti mi hanno presentato come artista dall’indiscusso talento e lucanità facendo dei miei piccoli successi un motivo d’orgoglio per la nostra sempre bistrattata regione.

La Basilicata vanta un popolo straordinario a cui tento di dare voce con le mie storie, un popolo che vive una dimensione inafferrabile di intimità e diffidenza, accoglienza e distacco, a cui continuamente mi avvicino e sempre mi sfugge, e più mi avvicino più questa mi sfugge, ancora e di nuovo.

Se fosse altrimenti non avrei più storie da raccontare. Da cineasta italiano non posso non fare riferimento alla lezione del neorealismo che faceva della sciagura un’opera d’arte e che ho raccolto, maldestramente penserà qualcuno e ben venga, tentando di innaffiare una terra disgraziata in cui sono seminate poesie.

Io sono solo un raccontastorie, mostro storie che già esistono, innaffio semi che sono già lì da sempre, come la nostra storia, quella di noi tutti, che ci emozioniamo all’unisono sulla stessa nota e che ci denigriamo su un social network per una battuta inappropriata fino a farne una notizia alternativa al pronostico su come i lucani trascorreranno il capodanno.

Perdiamo una previsione ma ci resta una constatazione: la terra del silenzio ha voce e parole in abbondanza dalla grande eco, peccato però che risuoni solo quando si tratta di sterili polemiche.

A voi la palla amici giornalisti: io ho passato, ora tocca a voi segnare.

Auguro a tutti un sereno 2017, di cuore. Giuseppe Marco Albano”.

Dai primi commenti a caldo, sopraggiunti dopo la pubblicazione di questo secondo post, si intuisce la comprensione mostrata da diversi utenti. Chissà quanti di loro hanno accettato queste spiegazioni e quanti, invece, continueranno a vedere il regista come colui che ha umiliato la città di Potenza.