DI BELLO: LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI, A BREVE NUOVI NOMI ARRICCHIRANNO IL REGISTRO DEGLI INDAGATI!

 

Ricordiamo tutti la vicenda che vide il Movimento 5 Stelle cacciare fuori dal suo partito il Tenente Giuseppe Di Bello, dopo che aveva vinto le presidenziali.

A distanza di tempo è lo stesso Giuseppe Di Bello a raccontarci la sua versione dei fatti:

“Noi ci troviamo di fronte all’assurdo: dopo aver vinto le elezioni fui messo fuori da Grillo e dal senatore lucano Petrocelli, per via della mia condanna a 2 mesi e 20 giorni (poi annullata in Cassazione).

Io non mi sento di essere il Totò Riina della situazione perchè ho sempre fatto battaglie per difendere la mia terra, per quanto mi riguarda la democrazia è un’altra cosa.

Evidentemente non volevano che io coprissi quel ruolo”.

Di Bello ha anche fatto riferimento ai rapporti tra il senatore Petrocelli e sua moglie, Maria Teresa Adamo, che lavora per Tecnoparco Valbasento come addetta alla qualità ambientale, ricordando di come l’azienda aveva sostituito i codici dei rifiuti pericolosi spacciandoli per non pericolosi.

“Quando stavo con i 5 Stelle – ha continuato Di Bello – ci fu una grande sommossa contro Petrocelli perchè aveva incontrato l’addetto stampa della Total, ma lo stesso Petrocelli spergiurò che lui non sapeva con chi stesse parlando”.

Quando abbiamo chiesto al Tenente cosa pensa dei 5 Stelle lui ci ha risposto:

“Gli attivisti del movimento sono persone attivissime ma ci sono delle lacune al vertice, che sono Grillo e Casaleggio, quest’ultimo conosce le lobby, le multinazionali e i poteri forti”.

Di Bello spiega anche le motivazione per cui trova poco democratici sia Grillo che Casaleggio:

“Presentai ai Carabinieri del Senato della Repubblica, un esposto contro Luigi Di Maio per una diffamazione a mezzo stampa che mi fece, c’è un procedimento a suo carico.

Ora se la legge è uguale per tutti perchè a me per una sentenza provvisoria mi hanno sospeso e lui per un avviso di garanzia non si dimette?

Non c’è lo stesso metro di misura.

Il popolo lucano è pieno di dignità e non si tocca, non siamo 4 comitatini”.

Infine Di Bello fa sapere che è in possesso di alcuni atti in cui si evince che è stata chiesta una proroga delle indagini dalle quali usciranno nuovi nomi di indagati “insospettabili”.