DOPO 30 ANNI DI ATTIVITÀ PETROLIFERE IN BASILICATA NON SI SONO REGISTRATI SVILUPPI INDUSTRIALI E DEMOGRAFICI!

Le compagnie petrolifere che hanno investito in Basilicata dagli anni ’90 ad oggi non hanno avuto ricadute positive né sul dato dello spopolamento lucano né sul fronte dell’industrializzazione della stessa regione.

A dirlo sono i dati diffusi dall’economista lucano Leonardo Cuoco, autore della statistica pubblicata su “SpazioAperto” la rivista bimestrale della società lucana “Territorio”, inerente al numero di Maggio/Giugno 2016.

La rivista è articolata in tre sezioni: Opinioni, Contributi e Note statistiche: destinate ad interpretare i dati che vengono prodotti da fonti regionali, nazionali ed europee sui temi dello sviluppo.

“Le dinamiche della popolazione e delle strutture economiche del comprensorio petrolifero della Basilicata: dal 1991 al 2015” è questo il titolo del dossier di Cuoco in cui spiega:

“I fenomeni di inversione di tendenza o di resistenza si sono limitati, invece, solo ad alcuni comuni, per alcuni dei quali, tuttavia, lo sviluppo risulta dai grandi cicli infrastrutturali del passato (bonifica, riforma agraria, irrigazione), quelli cioè finalizzati ad ampliare le basi produttive del territorio”.

“SpazioAperto” intende contribuire a far emergere i nodi strutturali, che già identificati nel passato, continuano ad ostacolare tuttora il percorso di sviluppo verso un modello di autonomia, quali la permanenza delle condizioni di dipendenza dell’economie regionali del mezzogiorno rispetto ai flussi di risorse esterne e il consolidamento di un arcipelago di strutture pubbliche che ha occupato la posizione centrale nell’economie e nelle società regionali.