IL PROFESSORE POTENTINO NICOLA È TRA I VINCITORI DEL PREMIO LETTERARIO “CARLO LEVI”

C’è anche un professore potentino tra i vincitori del Premio Letterario Nazionale Carlo Levi, evento giunto alla sua XIX edizione organizzato dal Circolo Culturale “Nicola Panevino”, con il Parco Letterario “Carlo Levi” ed il Comune di Aliano.

Si tratta del professore Nicola Montesano che ha vinto il premio “Sezione Narrativa/Saggistica Regionale” con il libro “Grassano Melitense Memoria e Territorio”-Ed.CSDSD-.

Il verdetto è arrivato lo scorso Lunedì in seguito alla riunione della Giuria Tecnica presieduta da Raffaele Nigro.

I premi saranno assegnati ai vincitori Sabato 29 Ottobre.

Nicola Montesano è originario di Tolve, ma vive a Potenza ed è docente a contratto di Storia Medievale e di Trattamento informatico e Catalogazione dei Beni Storici all’Università della Basilicata.

È fondatore e primo direttore del Centro Studi e Documentazione sulla Storia e la Devozione, Vice Presidente dell’Associazione Italiana San Rocco di Montpellier, componente del Comitato scientifico della rivista “Annali del Centro Studi Rocchiano” e collabora con diverse riviste scientifiche e periodici nazionali e internazionali.

Ecco una sintesi del suo libro “Grassano Melitense Memoria e Territorio”:

“L’arrivo del Cavalieri giovanniti a Grassano va inserito all’interno di un progetto politico ben più ampio di quello finora ipotizzato, in cui la loro azione insediativa fu parte integrante del rinnovamento amministrativo messo in cantiere dalla corte Angioina sul finire del XIII secolo e dai rapporti che gli stessi Ospedalieri ebbero con essa e con i Cavalieri francesi a cui era stato demandato il controllo del territorio.

Un luogo come Grassano, dalla significativa capacità produttiva dei terreni agricoli in esso presenti, rappresentava il valore aggiunto per i Cavalieri giovanniti che necessitavano di cospicue forniture di cereali da inviare in Oriente.

La storia di Grassano è ricca di pagine che vedono il paese inserito in vicende che vanno ben oltre i confini locali perché, grazie all’Ordine di san Giovanni Battista di Gerusalemme che ne volle la fondazione e che, mantenendone il controllo, ne ha aumentato le prospettive di crescita in contesti euromediterranei”.

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