STAMATTINA 10.000 PERSONE HANNO INVASO POTENZA PER LA “MARCIA PER IL LAVORO”

 

Questa mattina un corteo di manifestanti, tra politici e lavoratori, ha invaso il tragitto che da viale Firenze porta in via Verrastro (davanti al palazzo dove ha sede la Regione Basilicata) aderendo alla “Marcia per il Lavoro” organizzata da  Cgil Cisl e Uil .

Per il segretario generale della Cgil lucana Angelo Summa:

“Occorre responsabilità  serve una nuova visione ma soprattutto occorre una nuova gestione, ed investire le risorse in scelte ed assi ben precisi per uscire da questa situazione”.

Per Nino Falotico, segretario regionale della Cisl Basilicata:

“L’importanza di oggi è che abbiamo dimostrato che è possibile determinare il cambiamento assieme ai cittadini perché i lucani vogliono partecipare.

La marcia di oggi ha due aspetti: prima devono partire subito provvedimenti come il reddito minimo di inserimento che è fermo da troppo tempo e poi attuando politiche per le attività produttive, pur sapendo che i miracoli non si possono fare ma bisogna agire su settori importanti come il turismo, il patrimonio artistico culturale, l’agroalimentare, l’ambiente, Matera capitale, il socio assistenziale”.

Il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha dato un po’ di numeri sulla disoccupazione giovanile in Basilicata:

“La Basilicata è una delle regioni più colpite dalla crisi, dove la disoccupazione è elevatissima soprattutto quella giovanile, in alcune zone supera il 67%, circa 30 mila giovani sono dovuti emigrare ultimamente, ma gli stessi anziani scappano da qui.

Se non si cambia la politica economica, se non si interviene sulle politiche attive per il lavoro  non si supera questa situazione.

Si deve intervenire sui dati strutturali, sulle politiche industriali e si deve investire sulle infrastrutture in una prospettiva che deve coinvolgere l’intero Mezzogiorno italiano evitando l’isolamento.

Dobbiamo salvare la Lucania dal dilemma morire di fame o morire di tumori, per evitare questo bisogna affermare la dignità del lavoro e anche lavorare per la sicurezza dell’ambiente lucano”.

Alla marcia hanno aderito soprattutto numerosissimi disoccupati, giovani e meno giovani, che protestano contro un sistema sbagliato incapace di offrire alle famiglie lucane un futuro migliore.