PER LA FESTA DI SAN GERARDO L’ARCIVESCOVO DI POTENZA HA LANCIATO UN MESSAGGIO RIVOLTO A TUTTI I CITTADINI!

In vista dei preparativi per la festa patronale di Potenza, in onore di San Gerardo, che si terrà il 29 e 30 Maggio, l’Arcivescovo del capoluogo di regione, monsignor Salvatore Ligorio, ha lanciato un messaggio rivolto a tutta la comunità per scongiurare l’avvenimento di episodi sgradevoli.

Negli anni passati l’eccesso di tutto ha portato ad episodi molto tristi per la città di Potenza: risse, atti vandalici, ecc, quest’anno la Chiesa cerca di suonare in tempo questo campanello d’allarme con l’annuncio di mons. Ligorio:

“Riscoprire la gioia dello stare insieme, evitando le esagerazioni.

“Per la prima volta, in qualità di pastore di questa comunità, parteciperò a queste giornate dedicate a San Gerardo La Porta e alla storia di Potenza, durante le quali decine di migliaia di persone si ritroveranno unite per far festa e per dedicare del tempo alla preghiera, autentica festa dell’anima.

“Mi rivolgo sia ai potentini sia a quanti giungeranno in città in questo periodo.

“Gesù, nel secondo capitolo del vangelo di Marco, citando Davide, ci ricorda che “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”.

“Il terzo Comandamento ci invita a Santificare il sabato, quel sabato che diventa domenica per i cristiani, giorno di festa e, vivere secondo la domenica, vuol dire vivere nella consapevolezza della liberazione portata da Cristo e svolgere la propria esistenza come offerta di se stessi a Dio, perché la sua vittoria si manifesti pienamente a tutti gli uomini attraverso una condotta intimamente rinnovata (Sacramentum Caritatis,72).

“Ecco, il mio invito è quello di vivere concretamente il rinnovamento al quale si riferisce il magistero, anche in questi giorni, coscienti che la felicità vera non ha bisogno di abusi di ogni tipo, ma si trova, cercandola, nella semplicità dell’incontro, nel calore di un abbraccio, nella voglia di trascorre del tempo con il mio prossimo, colui del quale mi faccio prossimo.

“L’augurio che formulo è che la sobrietà dei comportamenti si fondi nella consapevolezza gioiosa del viverli comunitariamente”.