Sono emersi nuovi dettagli dalla conferenza stampa che si è tenuta questa mattina negli uffici della Procura della Repubblica di Potenza.
Ricordiamo che oggi in mattinata nel capoluogo lucano è stato arrestato Giuseppe Postiglione, proprietario di “Radio Potenza Centrale” e del giornale “Le Cronache Lucane”.
Postiglione avrebbe cercato di “convincere” Giovanni Salvia (ex assessore comunale di Potenza) a dimettersi ricattandolo in quanto “se non avesse obbedito avrebbe pubblicato un video nel quale Salvia veniva ritratto in atti di autoerotismo mentre era in chat con una donna che aveva conosciuto su Facebook”.
Quindi il Gip del Tribunale di Potenza ha messo agli arresti domiciliari Giuseppe Postiglione che ora deve rispondere del reato di “estorsione aggravata”.
Postiglione grazie alle dimissioni di Giovanni Salvia sarebbe potuto subentrare in consiglio comunale e in base a quanto emerso dalla indagini avrebbe potuto ottenere per le sue attività imprenditoriali dei “vantaggi economici”.
Oltre a Giuseppe Postiglione risulta indagato anche il fratello Antonio che è l’amministratore unico della società a cui fa capo Radio Potenza centrale.
Nella conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica sono stati ricostruiti i fatti in ordine temporale.
A Ottobre 2015 l’assessore Salvia presentò una denuncia dell’incontro avvenuto sul web con una donna, evidenziando che sullo schermo a un certo punto era apparsa improvvisamente la seguente frase: “sei stato registrato in un video che ora sarà diffuso su Facebook e su Youtube se non fai quello che diciamo noi “.
L’uso della parola “noi” ha consentito agli investigatori di ipotizzare che c’erano più persone a “collaborare” con Postiglione per fargli raggiungere il suo scopo.
Grazie ai riscontri telefonici e a testimonianze di persone informate dei fatti il Gip, dopo aver raccolto le prove, ha emesso quindi il provvedimento degli arresti domiciliari nei confronti dell’imputato.
Comunque gli inquirenti stanno ancora indagando perchè potrebbero essere coinvolte altre persone in questa “tristissima vicenda”.