Potenza, elezioni comunali: questa la candidatuta di Basilicata Possibile

Riceviamo e pubblichiamo una nota di “Basilicata Possibile”:

“La Basilicata Possibile ha espresso la candidatura di Francesco Giuzio alla carica di Sindaco della Città di Potenza per offrire alla cittadinanza un’alternativa pulita, trasparente, libera.

Lo abbiamo fatto in continuità con i consensi ricevuti nelle precedenti elezioni (che hanno fatto di LBP la prima forza politica della città) e in continuità con l’attività  in Consiglio Comunale, svolta dai nostri consiglieri con applicazione e intransigenza, coniugando sempre protesta e proposta.

Una opposizione che non ha fatto sconti ad una destra divisa su tutto e a una amministrazione inadeguata, ma che ha mirato ad offrire soluzioni piuttosto che agitare problemi, nell’interesse della città.

In questi anni abbiamo scelto il registro della partecipazione dal basso per la messa a punto di proposte condivise che potessero conseguire risultati tangibili per i cittadini.

Appartengono a questo sforzo condiviso la realizzazione del primo Piano Sociale di Zona di Potenza, l’avvio della Fondazione del teatro Stabile, il Manifesto degli Adolescenti e la prima assegnazione di uno spazio libero e autogestito per loro al centro Sociale di Malvaccaro, l’approvazione del Pedibus e del regolamento per la Street Art, la proposta del grande Parco nel Vallone Santa Lucia da inserire nel prossimo ITI urbano, quella del referendum cittadino, etc.

Tutte proposte che erano (solo) nel nostro programma elettorale di 5 anni fa.

In  un epoca di narcisismi esasperati, nei quali scompaiono i partiti ed occupano la scena individui isolati, sorretti da comitati elettorali improbabili e ispirati al più bieco trasformismo, abbiamo scelto di candidarci a queste elezioni solo dopo avere, fino in fondo, tentato di unificare il fronte progressista più ampio per contendere alla destra il governo della città.

Lo abbiamo fatto, rinunciando a pur legittime aspirazioni personali, in nome del convincimento che la città non merita il governo che gli è toccato e che, dunque, tutti dovessero fare un passo indietro perché la città potesse farne uno in avanti.

Le tecniche di logoramento che il centro sinistra utilizza ormai autolesionisticamente, in modo sistematico, hanno avuto, per la seconda volta in pochi mesi, il sopravvento; rendendo impraticabile un obiettivo comune che era a portata di mano e per il quale noi soltanto abbiamo seriamente lavorato.

Siamo in campo quindi per rappresentare un altro modo di interpretare l’impegno politico rispetto a quello che sembra prevalere.

Circola molto più cinismo che civismo e i cittadini lo comprendono.

E’ questo il veicolo più insidioso di diffusione di disaffezione, disinteresse e astensionismo.

Siamo in campo per ridare un senso alle parole, rimettendole in asse con i fatti – quelli che i cittadini comprendono perché quotidianamente li vivono e spesso subiscono – per  sovvertire la girandola insopportabile di chiacchiere inconcludenti di cui si imbrattano programmi che nessuno leggerà, men che mai chi li ha distrattamente assemblati.

Vogliamo ricostruire un ordine nel discorso pubblico, un’igiene nel linguaggio politico senza il quale tutto si riduce a melassa indistinta.

Restituire credibilità alla politica significa riattivare il confronto e la partecipazione consapevole della cittadinanza attiva.

E’ quello per cui ci siamo battuti in questi 5 anni, convinti che non esistano uomini soli al comando capaci di invertire la rotta, che occorre riattivare energie collettive per arrestare il declino verso cui la città si è avviata da qualche decennio.

Noi siamo in campo per questo”.