POTENZA: RETE DI SPACCIO TRA BASILICATA E CAMPANIA! 6 PERSONE ARRESTATE

30ENNE DEL POTENTINO ARRESTATO PER "ABUSI SESSUALI" NEI CONFRONTI DI UN MINORENNE

Ieri mattina i Carabinieri hanno arrestato 6 persone tra Napoli e Maratea (PZ).

Le indagini, coordinate dal Direzione distrettuale antimafia di Potenza, sono cominciate nel 2017 ed hanno portato all’individuazione di un clan che aveva monopolizzato lo spaccio di droga sulla costa tirrenica lucana.

Le indagini, avviate dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro – Nucleo Operativo e Radiomobile – hanno preso spunto dalle verifiche eseguite su consistenti accrediti di denaro che Q’amore Alfonso, da Maratea, sistematicamente eseguiva su carte di credito postepay ricoriducibili ai napoletani Troncone Federica ed al convivente Graziano Alfredo, indicati  dagli investigatori come persone “vicine” al sodalizio malavitoso operante in Napoli Fuorigrotta.

I servizi di intercettazione e le videoriprese attivate nei pressi dell’abitazione del D’Amore hanno permesso poi di delineare una cerchia di abituali assuntori che, per gli acquisti della droga, facevano capo al predetto che veniva coadiuvato da Pisani Mattia, Mollica Franco, Montesano Dino, tutti residenti a Maratea.

Numerosi i viaggi monitorati tra la Campania e Basilicata con i corrieri che trasportavano cospicui quantitativi di stupefacente e provvedevano alle operazioni di “taglio” con mannitolo, alla suddivisione in dosi ed alla successiva vendita agli assuntori locali.

Una delle peculiarità del sodalizio in parola è stata quella dell’utilizzo di postepay opportunamente dedicate, con un sistema che consentiva al D’Amore di pagare i fornitori campani – attraverso differenti “tranche” mensili.

Importi consistenti che in pochi mesi (e solo sulle carte individuate), hanno raggiunto l’importo complessivo di circa 108mila euro.

Delle 6 persone arrestate, accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga, tre sono in carcere (Q’amore Alfonso, Troncone Federica e Graziano Alfredo), e tre ai domiciliari (Pisani Mattia, Mollica Franco, Montesano Dino).

Il giro di affari accertato dagli investigatori, legato maggiormente al traffico di cocaina, supera i centomila euro.