La poesia come grido di resilienza di angoli disabitati o scorci suggestivi che troppo spesso non hanno voce ma che hanno tanto da raccontare: è questo il concept di “Angoli diVERSI”, progetto della Pro Loco Trivigno che sarà presentato il prossimo 22 agosto nell’ambito di una serata di poesia e musica alla presenza di ospiti illustri che fanno della salvaguardia dei piccoli borghi il motore propulsore della propria arte.
Il progetto consiste nella collocazione di targhe in ceramica (realizzate dalla Bottega della Faenza di Rocco Gallicchio) con versi, poesie o citazioni di poeti viventi o scomparsi nei vicoli di Trivigno, con l’obiettivo di creare un percorso poetico nel piccolo borgo lucano.
Spiega la presidente della Pro Loco Angela Padula:
“La nostra Associazione, come tutte le Pro Loco, profonde molte energie per la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e delle tradizioni locali.
Come volontari, però, volevamo lasciare qualcosa di permanente al nostro paese”.
Nasce così “Angoli diVERSI” che, ogni anno, sarà dedicato ad un particolare tema e si arricchirà con nuovi pannelli poetici che offriranno emozioni e momenti di riflessione guidando i camminatori alla scoperta del mistero che aleggia nel silenzio delle strade e nelle porte chiuse del centro storico: «Il tema di questa edizione è il paese e l’attaccamento per la terra d’origine attraverso i versi di poeti lucani e non solo».
Alla serata di presentazione, che si svolgerà lunedì p.v. in piazza Plebiscito alle ore 21.30, prenderanno parte Mimmo Sammartino, giornalista, scrittore e autore di testi di teatro, e Daniela Ippolito, cantante ed arpista che porta avanti una ricerca sulle tradizioni più antiche della musica lucana e dell’arpa viggianese.
A seguire il concerto-reading del poeta, scrittore e regista Franco Arminio e del duo di cantautori Livio e Manfredi.
Definito da Roberto Saviano “uno dei poeti più importanti di questo paese”, Arminio è celebre per i suoi scritti sulla “paesologia”, ovvero un nuovo modo di guardare alle zone disabitate o ai piccoli borghi che si stanno spopolando valorizzandone l’anima e le tradizioni: ed infatti non ama definirsi uno scrittore ma un “paesologo”, “uno studioso di quei particolari organismi che sono i paesi”.
Così, anche con la poesia, un piccolo borgo cerca di resistere e di conservare il suo battito vitale.