PROTESTA DI UN GRUPPO DI GENITORI NEL POTENTINO: QUESTA LA LETTERA DI RICHIESTA AL PRESIDENTE PITTELLA

Un gruppo di genitori degli alunni del plesso scolastico della frazione Sant’Angelo di Avigliano preoccupati per la chiusura della Scuola Secondaria di I Grado, ha scritto una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella.

Riportiamo integralmente la lettera che il comitato di genitori ha segnalato alla nostra redazione:

“A scriverLe, Presidente, è un gruppo di genitori degli alunni del plesso scolastico di Sant’Angelo di Avigliano.

Sono diversi anni che lottiamo e Le abbiamo provate davvero tutte per non essere privati di un servizio per noi essenziale, che è la Scuola Secondaria di I Grado del nostro plesso.

Lei ci dirà che i numeri sono in calo, che non possiamo avere tutti i servizi “sotto casa” e via discorrendo …cose che ben conosciamo e l’ultima porta a cui abbiamo bussato è quella , per l’ennesima volta, dell’Ufficio Scolastico Regionale dove la Dirigente, con una gentilezza che non sempre si ritrova negli “uffici pubblici”, ci ha spiegato che tecnicamente non si può fare nulla e che compete al nostro Comune e al Dirigente Scolastico prendere delle decisioni che, Presidente, aggiungiamo noi, sono scomode per una serie di motivazioni che proviamo a spiegarLe.

Ci siamo rivolti al Preside attuale della nostra Scuola , che dal primo Settembre 2016 sarà sostituito per aver raggiunto l’età pensionabile , al Comune , alla Provincia, all’ Ufficio Scolastico Regionale ed ecco l’ennesimo tentativo disperato per farLe comprendere il nostro caso “particolare” e, a nostro avviso, “discriminante” per alcuni versi.

Ci rendiamo conto che per la serie di grosse problematiche che attanagliano la nostra Regione, il nostro possa sembrare un problema microscopico, ma i nostri ragazzi non sono solo dei numeri, hanno le loro storie radicate nel proprio territorio e seppur dobbiamo insegnare loro ad ampliare gli orizzonti, abbiamo il dovere di non far dimenticare loro da dove vengono , cosa sia l’orgoglio di appartenenza e come mantenere le nostre comunità vive e pronte a formarli per il futuro.

Siamo stati privati del codice meccanografico per la Scuola Secondaria di I grado di Sant’Angelo nella fase di dimensionamento scolastico e siamo rimasti fermi (ma non troppo) quando ci hanno detto che “per Legge doveva andare così” e NOI , rispettosi della Legalità, abbiamo continuato a lottare per tenere aperta la nostra Scuola: i numeri e altri elementi, sempre in linea con le normative vigenti, le hanno permesso di funzionare normalmente fino all’anno scolastico 2015/2016.

La nostra grande sorpresa c’è stata quando abbiamo scoperto che per altri , forse per una distrazione umana o altro su cui non vogliamo entrare nel merito , questa normativa nazionale non è stata applicata….Ora a noi non interessa “sgretolare” altre realtà e né ergerci a “giudici “ , ma CHIEDIAMO:

  • con forza che la classe I media venga assegnata a Sant’Angelo, come negli anni scorsi, perché il plesso dista diversi chilometri da Lagopesole, ove si trova la Scuola Secondaria di I grado titolare di codice meccanografico, con grosse difficoltà di raggiungimento del punto di erogazione del servizio da parte dei nostri figli;

  • Che venga riattivato in futuro il codice meccanografico definitivo relativo alla Scuola Secondaria di I Grado di Sant’Angelo , perché di fatto il nostro plesso ha una propria autonomia, la I media ha ben 12 alunni e il trend rimarrà invariato nei prossimi anni o, addirittura, potrebbe aumentare avendo la possibilità di accogliere alunni di zone limitrofe ( con difficoltà superiori alle nostre), eliminando l’incognita della “classe si, classe no” , occupando una centralità territoriale.

Noi siamo fiduciosi che le nostre istanze vengano accolte per i motivi che Le abbiamo spiegato e per tanti altri legati alla voglia di credere ancora che siamo tutti uguali e che non ci siano i “protetti” , figli di una politica malsana che , quando non ci sono criteri e regole paritarie, tende a dividerci e a lacerare un tessuto territoriale, sociale, culturale , etico e morale già fortemente messo alla prova” .