SCOMPARSO A POTENZA DON GERARDO: IN TANTI LO RICORDANO COMMOSSI

E’ morto stamattina a Potenza, all’età di 85 anni, Don Gerardo Messina teologo, storico e giornalista.

Ordinato sacerdote il 15 Agosto 1955 da mons. Augusto Bertazzoni, è stato il parroco della Cattedrale di San Gerardo ed ha ricoperto anche vari ruoli all’interno degli organismi cattolici.

E’ stato il Rettore della Chiesa B. Bonaventura da Potenza, casa natale del Beato ed il Vicario Giudiziale dell’arcidiocesi di Potenza -Muro Lucano-Marsiconuovo.

Giornalista pubblicista dal Novembre 1979, il suo ultimo incarico è stato quello di consulente ecclesiastico dell’ UCSI di Basilicata “Mons. Vincenzo D’Elia”.

Ha mantenuto l’incarico fino a quando le forze glielo hanno permesso.

Come giornalista ha collaborato con la RAI e la Radio Vaticana, nonchè con varie importanti testate.

Da sempre appassionato studioso di cultura e ricerca storia socio-religiosa della Basilicata e del Mezzogiorno, ha pubblicato numerosi articoli e saggi, trattando vari temi d’arte, letteratura e religiosità popolare.

Nel pomeriggio la veglia funebre nel Duomo di Potenza, luogo dove domani alle ore 15:30 si terranno i funerali.

Tra i tanti cordogli di chi lo ha conosciuto, apprezzato e stimato, c’è quello del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, che lo ha ricordato così:

“Con la scomparsa di Don Gerardo Messina la Basilicata perde uno dei suoi figli più illustri, uno dei più autorevoli testimoni del nostro tempo.

Ho appreso con molto dolore la notizia di questa perdita. Don Gerardo, nel corso della sua vita, ha saputo coniugare l’esaltazione dei valori morali ed etici con il complesso racconto della nostra storia lasciandoci una ricca eredità di conoscenze e di grande umanità.

Ho avuto modo di apprezzare da vicino il suo impegno a sostegno degli ultimi e di tutte le persone in difficoltà alle quali ha sempre offerto una parola e un gesto di conforto.

Raffinato intellettuale, ha saputo essere un punto di riferimento per le nuove generazioni e per tutta la Chiesa lucana raccontando, anche attraverso le sue cronache giornalistiche, la possibilità di un modo diverso di stare al mondo, aperto agli altri e chiuso di fronte alle ingiustizie del nostro tempo.

I suoi scritti rappresentano una eredità che va ulteriormente valorizzata perchè ci aiutano a ricostruire la identità dei lucani e i loro valori consentendoci di guardare al futuro con maggiore speranza, dignità e fiducia. La Basilicata e la Chiesa lucana oggi sono in lutto. Alla sua famiglia e alla Diocesi di Potenza esprimo il mio cordoglio e quello di tutta la comunità lucana”.

Anche l’Assessore alla Cultura Roberto Falotico ha espresso così il suo cordoglio:

“Oggi Potenza e l’intera regione piangono un grande teologo, un illustre scrittore e saggista, un valente giornalista, uno studioso della cultura e della storia socio-religiosa della Basilicata e del Mezzogiorno.

Ma al di là del suo ruolo di sacerdote e intellettuale, don Gerardo ha rappresentato una figura esemplare di padre vero, capace come pochi di leggere nell’animo delle persone, di entrare attraverso lo spirito e dedicarsi all’“apostolato della bontà”, al di là di qualunque proselitismo.

La sua è stata un’umanità semplice, immediata, spontanea, che ha toccato in profondità chiunque lo abbia conosciuto e frequentato, come ho fatto io da tanti anni. Ero andato a trovarlo qualche giorno fa, in ospedale, e lui con la consueta lucidità si era accorto di essere arrivato alla fine del suo viaggio terreno.

Accusava la stanchezza della malattia e della sofferenza, ma non ne faceva un dramma: anzi, aveva accettato questa situazione con grande serenità e la consueta compostezza, non facendo venir meno neanche in questa circostanza la sua estrema dignità: quella di uomo e sacerdote dai valori profondissimi e coerenti con una missione di vita e di fede che resterà in tutti noi come bussola per il presente e per il futuro.

Superata questa fase del dolore e del raccoglimento silenzioso di questi momenti, sono certo che saremo in tanti a ricordare la figura di Don Gerardo in futuro, magari andando a rileggerla attraverso i suoi scritti e a riscoprire, così, la sua opera e il suo esempio, che non era teoria astratta ma si è fatta opera reale e tangibile.

Perché dall’ascolto, dalle istanze dei più bisognosi e degli ultimi, lui si è reso protagonista silenzioso di tanti percorsi di solidarietà. Come non ricordare, per citare solo un esempio, il grande lavoro realizzato per fare della casa famiglia “Stella del Mattino”, con suor Liliana Baraldi e le altre consorelle, testimonianza vivente della cultura dell’accoglienza verso bambini che si trovano in stato di difficoltà?

Il vuoto terreno che questo grande uomo lascia potrà essere colmato dall’ispirazione e dalla traduzione in azioni concrete che il suo esempio ci obbliga a percorrere, perché le sue idee e il suo modello di vita dedicato agli altri continuino a pervadere le nostre vite”.