SI SONO CONCLUSE LE INIZIATIVE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE PROMOSSE DALL’ASSOCIAZIONE “IL MIO NOME È MAI PIÙ!”

A Potenza si è concluso il progetto “FARO: Azioni di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne”, promosso dall’Associazione di volontariato potentina “Il mio nome è mai più”.

L’associazione è operativa da circa un anno e mezzo e si occupa di promuovere la cultura di pari opportunità tra uomo e donna, nonché l’approfondimento delle tematiche della violenza contro le donne tramite diverse iniziative come convegni, flash mob e dibattiti.

Il progetto “Faro” avviato nel mese di Aprile per conto della Modavi onlus (Associazione nazionale di promozione sociale) in partenariato con IdeAzione CIAO, è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ai sensi della Legge 383/00.

In questi mesi il Coordinatore locale, la Dott.ssa Mariangela Ricotta, e il Facilitatore Avv. Maria Sabina Lembo (anche Presidente dell’Associazione di volontariato “Il mio nome è mai più”), hanno tenuto 8 laboratori, della durata complessiva di 16 ore, sulla prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne nell’Istituto professionale Statale per l’industria e l’artigianato “G. Giorgi” e nell’Istituto comprensivo “G. Leopardi”, sviluppati sulla violenza di genere, violenza domestica, sessuale, psicologica, stalking, bullismo, ecc.

Ricotta e Lembo hanno affermato:

“Sono stati somministrati 200 questionari a scopo di monitoraggio della Modavi Onlus.

È stata realizzata una mappatura dei servizi pubblici e privati che nella provincia di Potenza si occupano della Tutela e protezione delle donne.

È stato promosso ed organizzato nella città di Potenza il concorso giovanile “Crea il tuo slogan per contrastare la violenza sulle donne”, promuovendo anche il servizio Faro-live, strumento di sostegno innovativo di supporto web alle vittime di violenza.

Nelle scuole di Potenza è stato diffuso il materiale promozionale cartaceo relativo al progetto Faro.

È stata un’importante occasione di riflessione individuale e collettiva, di ascolto, comprensione e accettazione dell’altro.

Le metodologie utilizzate si sono rivelate utili e vicine ai ragazzi ed al loro modo di comunicare nell’attuale società”.