SUL “DECRETO FANNULLONI” CHE PUNISCE GLI ASSENTEISTI DAL LAVORO INTERVIENE L’UNIONE SINDACALE DI BASE!

Lo scorso 15 Giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il cosiddetto “decreto fannulloni”, che intende inasprire le sanzioni e velocizzare l’iter dei procedimenti disciplinari, fino al licenziamento, nei confronti di quanti timbrano il cartellino per poi assentarsi dal posto di lavoro, con sospensione immediata del dipendente colto in flagranza di reato e riduzione da 120 a 30 dei giorni previsti per l’intera procedura disciplinare.

Su questo punto sono intervenuti Francesco Castelgrande, coordinatore regionale dell’Unione sindacale di base (Usb) e Paolo Baffari, componente Rsu dell’Usb, sollevando numerosi interrogativi che riguardano l’entrata in vigore della stessa legge che ancora non viene applicata come dovrebbe e gli impuniti sono tanti.

A tal proposito Castelgrande e Baffari hanno dichiarato:

Si intensifica dunque la strategia governativa contro il pubblico impiego, esponendo in questi giorni a un’insopportabile gogna mediatica dirigenti, funzionari, impiegati e dipendenti pubblici a vario titolo.

Se chi si comporta in maniera illecita, quindi non solo i dipendenti pubblici, deve essere punito secondo legge .

Ci chiediamo perché non vengono sanzionati tutti quei parlamentari, assessori, consiglieri regionali, provinciali e comunali abitualmente assenteisti, ma lautamente pagati con denaro pubblico.

Ci chiediamo, ancora, perché, in un silenzio mediatico da stato bulgaro, Renzi stia tramando con le grandi Banche e le multinazionali per far passare il TTIP: un trattato criminale che consentirà alle banche di non essere più sottoposte alla giustizia ordinaria e di poter rubare e frodare i cittadini al di sopra di ogni legge nazionale e internazionale: il cittadino derubato potrà solo appellarsi a una specie di arbitrato composto dalle banche medesime;

un trattato delinquenziale che consentirà alle multinazionali di esportare e imporre prodotti alimentari senza etichetta, geneticamente modificati, chimici e veleno.

Ci chiediamo altresì perché il governo, invece di accanirsi contro i lavoratori pubblici, non si impegni per garantire la possibilità di effettuare una tac in una struttura pubblica entro 48 ore dalla prenotazione, oppure la liquidazione della pensione entro 48 ore dalla domanda o perché non pensi a varare un piano per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio, oppure ancora perché il varo di un piano di assunzioni nella pubblica amministrazione italiana risulti tra i più vecchi d’Europa.

Ci chiediamo perché per andare in pensione anticipata i lavoratori devono accendere un mutuo ventennale per favorire i soliti sindacati amici e le banche”.