Potenza, Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: “Accompagnare la ripresa con un attento monitoraggio”

Convocato dal Prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, si è riunito, nella giornata di ieri 16 Aprile, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per programmare, così come prevede la direttiva del Ministro dell’Interno del 10 aprile u.s., le attività di monitoraggio del disagio sociale ed economico, nonché di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità, connessi alla situazione di emergenza che sta attraversando il Paese e che potrebbero riflettersi sulle azioni necessarie per la ripartenza economica.

Alla riunione hanno partecipato, oltre ai vertici delle Forze territoriali di Polizia:

  • il Presidente della Provincia;
  • il Sindaco di Potenza;
  • il Presidente dell’ANCI Basilicata;
  • il rappresentante della Commissione Regionale dell’ABI;
  • i Presidenti di Confindustria e della Camera di Commercio della Basilicata.

In apertura, il Prefetto Vardè, dopo aver premesso che i servizi di controllo del territorio svolti dalle Forze di Polizia, con la collaborazione dei militari dell’Esercito e delle Polizie Locali, hanno permesso di contenere notevolmente la diffusione del contagio da Covid-19 in provincia, sottolinea che è necessario programmare per tempo la cd. “fase 2”, quella in cui bisogna sostenere il rilancio delle attività industriali e produttive del territorio, di pari passo con le misure di contenimento ancora necessarie non essendo stato ancora azzerato il rischio dei contagi.

Al riguardo, secondo le direttive del Ministro dell’Interno, occorre accompagnare la ripresa con un attento monitoraggio del disagio sociale, tramite l’attivazione di sportelli di ascolto e la promozione di iniziative di solidarietà a vantaggio delle fasce di cittadini con maggiori difficoltà nonchè una continua vigilanza sull’attuazione delle misure di sostegno al bisogno di liquidità delle famiglie e delle imprese adottate dal Governo.

In merito il Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha assicurato che i cittadini più bisognosi hanno ricevuto il bonus alimentare previsto dal Governo – integrato con un apposito fondo stanziato dalla Regione – distribuito a livello locale dai sindaci nei propri comuni.

Per quanto concerne le misure finanziarie varate con il decreto cd. “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18), si è fatto il punto sull’attuazione delle misure economiche di sostegno ai lavoratori autonomi e privati (bonus di 600 euro) e sui finanziamenti previsti per il rilancio delle piccole, medie e grandi imprese ed aziende del Paese.

In proposito il rappresentante dell’ABI (Associazione bancaria italiana) ha assicurato che le banche sono pronte a fare la loro parte nell’erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato, infatti, in linea con il protocollo attuativo SACE saranno in grado di procedere alla concessione dei finanziamenti in tempi brevi.

Risulta anche che l’I.N.P.S. ha cominciato ad erogare il “bonus” a sostegno dei lavoratori autonomi e dei titolari delle partite IVA.

Il Presidente della Camera di Commercio riferisce che le suddette procedure si stanno svolgendo nei tempi tecnici necessari.

Anche il rappresentante di Confindustria, nel sottolineare la necessità della ripresa, ritiene che allo stato non si ravvisano situazioni di tensione ed auspica il celere corso delle procedure finalizzate alla attuazione delle misure di sostegno previste.

In conclusione della riunione il Prefetto ha preannunciato che le specifiche problematiche connesse al rischio delle infiltrazioni mafiose nelle attività connesse alla ripresa economica, con particolare riferimento agli appalti pubblici, saranno esaminati in un’apposita Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza mentre ai fini di prevenire il rischio usura sarà attivato l’Osservatorio antiusura.

Infine, sarà attivato un tavolo di confronto tra le parti sociali allo scopo di dare impulso alle attività di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive, delle parti sociali e del sistema finanziario e creditizio al fine di intercettare ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli.