Avis Basilicata: anche nel 2023 in crescita le donazioni. I dettagli

Più donazioni e una raccolta di sacche di plasma quasi raddoppiata rispetto al 2022.

Sono alcuni dei dati dello scorso anno illustrati a Venosa dove si è svolta questa mattina la 41esima assemblea regionale di Avis Basilicata dal titolo “La scelta che unisce, donatori in rete per la salute universale”.

Presenti nella cittadina oraziana centinaia di avisini ed avisine arrivati da tutta la regione, con i vari responsabili di sezione, oltre al presidente nazionale di Avis Gianpietro Briola, al segretario nazionale, Rocco Monetta, e alla coordinatrice e alla vice coordinatrice della Consulta giovani nazionale Irene Oppi e Greta Pieracci.

Un’occasione per fare il punto sullo stato di salute della donazione in Basilicata, presentare i dati provenienti dalle sedi e dalle assemblee provinciali, illustrare i nuovi progetti che vedono impegnata l’associazione in Basilicata e di ringraziare i 18.842 soci e socie.

Quanto ai numeri, il 2023 è stato un anno migliore del 2022, innanzitutto perchè Avis Basilicata ha mantenuto la quantità di sangue che serviva, senza andare in carenza: dai dati delle unità di sangue raccolte c’è un aumento di 273 sacche in confronto ai dodici mesi precedenti.

Il plasma raccolto è di 580 sacche in più rispetto al 2022 pari a circa 250 chilogrammi in più.

Ha spiegato il presidente regionale di Avis Basilicata, Sara De Feudis: 

“L’importante incremento di sacche di plasma raccolte nel 2023, in netto aumento rispetto al 2022, è frutto anche della spinta propulsiva del ‘Progetto plasma’approvato dalla Regione Basilicata dopo due anni dalla presentazione e le continue interlocuzioni con i funzionari regionali.

La prima fase del progetto è stata incentrata sul reclutamento e sulla formazione del personale sanitario.

Ora ci aspetta la fase della produzione del materiale, della ripresa delle raccolte anche in quelle sedi al momento ferme”.

Nel corso dell’assemblea non è mancato un riferimento al Servizio Civile, “ormai una attività strategica soprattutto riguardo alla possibilità intrinseca di avvicinare il mondo dei giovani, di far conoscere le nostre attività, di consentire la sperimentazione di fasi specifiche attività gestionali”.

Ha aggiunto De Feudis:

“La nostra pattuglia di 33 volontari, operativi su 25 sedi  è stata confermata in tutti gli ultimi anni. Inoltre è proseguita l’attività di coordinamento delle attività di formazione generale e specifica.

Ed è appena stata svolta la selezione per il prossimo anno che vedrà nuova linfa vitale all’interno della compagine associativa.

Sono state accreditate due nuove sedi, Tito e Tricarico, e sono rientrate nel progetto le sedi di Montescaglioso e Ruoti“.

Durante i lavori è emerso poi che nel 2022, ultimo dato disponibile, i nuovi donatori sono stati 4mila.

Una buona parte di questi è nella fascia di età 18-35 anni.

Ha evidenziato nella sua relazione, il direttore sanitario Domenico Cavaliere:

“Negli audit interni abbiamo sempre trovato giovani desiderosi di collaborare, specialmente sul fronte della qualità e del miglioramento delle procedure donazionali  bisogna fare un ulteriore passo in avanti, il sistema qualità deve diventare patrimonio della associazione e non sistema per ‘esperti’ .

I giovani , insieme al personale, possono diventare un punto di svolta, dopo una opportuna formazione.

Abbiamo sia le risorse economiche sia le risorse umane.

Basta metterli al centro e in connessione, dando loro il giusto spazio e rilievo”.

Parole di apprezzamento sono arrivate dal presidente nazionale di Avis, Gianpietro Briola:

“L’assemblea è sempre il momento di sintesi e confronto più alto, l’appuntamento in cui mettere a confronto risultati, criticità e punti di forza.

La Basilicata è una regione che nella sua interezza ha sempre saputo affrontare e risolvere le proprie problematiche, ottenere risultati soddisfacenti e guardare al futuro con determinazione.

I dati delle donazioni e raccolte lo dimostrano e l’autosufficienza in globuli rossi conservata con l’impegno di ogni donatore e dirigente ne è l’esempio.

Lavoro fatto pur con difficoltà in un territorio complesso e in un epoca di calo demografico e disaffezione.

Insieme dobbiamo continuare a crescere, guardare con ottimismo al futuro e continuare ad impegnarci per il bene e il diritto di ogni singolo malato”.