Maratea, raccolta rifiuti: “Spesa esagerata a fronte di un servizio mediocre. Un salto indietro di anni”. La denuncia

La sezione Legambiente di Maratea ha lanciato una petizione per far ritirare il bando della raccolta di rifiuti porta a porta nella “Perla del Tirreno”.

Come si apprende da un comunicato stampa, ecco cosa sta succedendo:

“Forse quello che ci riserverà il nuovo servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti solidi urbani è proprio quello che Maratea si merita.

Un salto indietro di anni.

Un ritorno ad una spesa esagerata a fronte di un servizio mediocre.

È forse ciò che merita un posto che non è in grado di osservare le cose con oggettività ed avanzare alla politica le giuste richieste?

È forse ciò che merita chi ha smesso di guardare la realtà ed ha smesso di apprezzare ciò che di buono ha, lavorando, insieme, per migliorare ciò che potrebbe funzionare meglio?

È forse ciò che merita un posto che usa la critica per demolire le persone e non per costruire niente di meglio da lasciare ai propri figli?

Noi di Legambiente vogliamo di meglio per il Nostro Paese!

E quindi, come abbiamo anticipato per le vie brevi al Sindaco di Maratea, chiediamo che questo Bando venga immediatamente ritirato!

Vogliamo evidenziare una serie, non esaustiva, di aspetti che fanno del nuovo bando per il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti un atto sbagliato e ‘senz’anima’.

È privo di qualsivoglia collegamento con la realtà di Maratea che, negli anni, ha raggiunto un alto livello di tutela ambientale e ciò grazie ad un lavoro decennale di associazioni, cittadini, imprese affidatarie, del Comune e del suo personale.

Il bando avrebbe dovuto essere predisposto partendo dall’esame del servizio già svolto in questi anni che, per quanto possa aver evidenziato delle criticità, ha significativamente innalzato il livello di tutela ambientale.

Invece, la gara in corso, non solo non affronta nessuna delle criticità emerse anzi distrugge ciò che ha funzionato.

La raccolta, da anni, nella Località Porto è pessima e soprattutto dispendiosa e ciò perché in quella località vi sono molte attività non assimilabili a quelle del resto del territorio, perché vi è la competenza di altre Autorità con loro specifiche responsabilità a cui spesso non assolvono.

Ciò nonostante nel nuovo bando nessuna di queste annose questioni è stata affrontata anzi non vi è traccia neanche di alcuna premialità per eventuali ditte di “buon cuore” che volessero proporre soluzioni innovative.

Il Bando, avrebbe dovuto premiare le offerte migliorative volte ad affrontare quelle sfide che Maratea pone come, tra l’altro, fanno ormai gran parte delle Città turistiche d’Italia come l’installazione di eco-compattatori per la plastica, dove il cittadino conferisce le bottiglie vuote di plastica e riceve un voucher da spendere presso le case dell’acqua.

Il Comune con la collaborazione del CONAI potrebbe fornire gratuitamente bottiglie in vetro al cittadino, che riempie presso la casa dell’acqua, all’insegna della sostenibilità e del riuso!

Il Bando, piuttosto che limitarsi a prevedere premialità per le cose ovvie, come la pubblicità e la sensibilizzazione sulla differenziata, si doveva concentrare sull’importanza del riuso.

Il rifiuto visto come una risorsa e non come un problema.

Si sarebbe potuta organizzare una raccolta ancora più differenziata in modo da permetterne la vendita e ridurre l’indifferenziato riducendo costi ed impatto sull’ambiente.

In questo modo è difficile raggiungere il limite dei 75Kg di rifiuto indifferenziato all’anno per abitante.

L’umido non è un costo ma una risorsa, ottimo per la produzione di biometano e per il compost, così come gli sfalci derivanti dal taglio dell’erba e dalla pulizia dei giardini.

Oggi la vera differenza la fa la capacità di ridurre al minimo l’indifferenziato raccolto.

In merito a questo nel Bando non c’è nulla.

La raccolta differenziata, insieme alla depurazione delle acque reflue, è uno dei pilastri della tutela dell’ambiente e nulla può essere lasciato al caso o all’interpretazione.

Un altro aspetto deleterio è l’accollo dei costi di discarica del secco/indifferenziato che, dalla Ditta incaricata si trasferisce al Comune.

Oltre a trasferire l’alea dei costi sui cittadini, ciò porterà ad un aumento della frazione indifferenziata non avendo più, l’impresa incaricata, alcun incentivo a controllare in maniera serrata il conferimento.

Le tabelle riportate nella relazione illustrativa allegata, ci danno una fotografia del lavoro svolto negli anni ma, come ben sanno gli addetti ai lavori, salire oltre quella soglia ed arrivare magari al 80 % presuppone una sinergia tra impresa, cittadini, ente e associazioni ambientaliste che è del tutto assente nel bando.

Ancora più assurda è l’eliminazione del secondo giorno di ritiro della plastica alla settimana.

Come sono assurdi i riferimenti generici allo “spazzamento” e alla “pulizia delle spiagge”, prestandosi ad equivoci che, solitamente, sono l’anticamera di contenziosi e conseguenti maggiori costi e forti disservizi.

Prevedere, poi, che la raccolta degli ingombranti avvenga “almeno” una volta al mese e per “almeno” venti utenze è parimenti fuori contesto.

È vero che l’isola ecologica sarà aperta (?) al pubblico ma è pur vero che molti cittadini non sono dotati di mezzi idonei per il trasporto e che saranno costretti a chiamare terzi a pagamento o, com’è più verosimile che succeda, abbandonare i rifiuti in giro sul territorio.

Nessuna premialità in sede di gara è prevista per il miglioramento ed il potenziamento della gestione dei rifiuti al Porto, sulle spiagge del territorio.

È surreale poi l’unico riferimento alle associazioni ambientaliste che si trova pag. 56 del capitolato laddove si legge “Iniziative di “Raccolta Differenziata” possono inoltre essere avviate, anche al di fuori delle modalità previste nel Servizio oggetto di Appalto, da Associazioni di volontariato, culturali o ambientaliste, previa comunicazione e autorizzazione da parte del Comune.

Tali iniziative saranno autorizzate purché le suddette Associazioni precisino, in sede di richiesta, la destinazione del materiale raccolto e l’utilizzo dei fondi eventualmente ricavati”.

Ma quali proventi si pensa possano derivare da una giornata ecologica dove dei volontari ripuliscono un territorio?

E dove dovrebbero portare i rifiuti le associazioni ambientaliste?

Non ci resta che concludere che, qualora il Bando non venga ritirato immediatamente, i costi lieviteranno a dismisura e il servizio arretrerà.

Altri Comuni virtuosi vanno verso la tariffazione puntuale premiando i cittadini che differenziano al meglio i rifiuti producendo meno indifferenziato e pagando così un costo del servizio minore… noi andiamo verso il baratro!”.