Melfi zona industriale: “Manca illuminazione e messa in sicurezza della strada: si può morire per questi motivi”? La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di CGIL CISL UIL FIM FIOM UILM FISMIC UGLM nel quale si sottolinea l’azione dei lavoratori delle aziende dell’automotive di San Nicola di Melfi, a partire dai colleghi di Rossella, i dipendenti della Proma e della Lmn, che con grande compostezza e nel dolore più profondo, oggi hanno avuto una prima reazione alla morte assurda della lavoratrice.

Ecco l’appello dei sindacati:

“A questa prima risposta, attraverso lo sciopero generale articolato per turni, devono seguire adesso azioni concrete da parte di tutti i soggetti che hanno responsabilità istituzionali perché si passi, quanto più rapidamente possibile, ad un cronoprogramma di interventi per mettere in sicurezza tutti quelli che raggiungono San Nicola di Melfi per lavoro.

Il Presidente Bardi convochi subito un incontro sulla priorità di dotare il nucleo industriale e tutte le aree di entrata-uscita in fabbrica dei lavoratori di adeguata illuminazione per testimoniare non solo a parole la volontà di intervento.

È ora di assumersi responsabilità.

Aspettiamo, in coerenza con la dichiarazione a caldo, un atto urgente per un tavolo in presenza oltre che della Regione, del commissario liquidatore del Consorzio Asi, di Apibas, Prefettura, Provincia, Comune di Melfi, forze dell’ordine, sindacati e rappresentanti delle aziende.

In quell’occasione insieme a programmi di adeguamento dell’illuminazione e di messa in sicurezza della strada chiederemo di conoscere che cosa si intende fare su tutti i servizi che a San Nicola di Melfi presentano gravi problematicità, dalla viabilità che è causa di numerosi incidenti stradali anche mortali, ai trasporti.

Nonostante la fase di festività natalizie per noi l’attesa di iniziativa istituzionale ha un termine ravvicinato, preannunciando che in caso di ritardo e di ulteriore sottovalutazione la mobilitazione con lo sciopero saranno più incisivi e raggiungeranno anche le sedi istituzionali a Potenza.

In questo momento, vorremmo ricordare, che si continua a lavorare e c’è bisogno di un ripristino immediato delle condizioni minime di sicurezza affinché non si ripetano tali tragedie.

A partire da stanotte, se non ci saranno segnali di ripristino, prenderemo atto che senza misure idonee di sicurezza l’area industriale dovrà fermarsi al calar del sole.

Lo dobbiamo prima di tutto a Rossella e alla sua famiglia.

Intanto abbiamo avviato un’azione di solidarietà nei confronti della famiglia della lavoratrice come atto concreto di vicinanza”.

Alla rabbia e sgomento dei lavoratori di San Nicola di Melfi si aggiunge il commento di Pessolano, coordinatore regionale di Azione Basilicata e di tutto il gruppo dirigente:

“Sono giorni tristi per noi lucani, la notizia della morte di quattro giovani vite due delle quali nostri conterranei non solo ci lasciano sgomenti ma lasciano un grande vuoto.

E non ci sono parole che possano bastare per dare la benché minima giustificazione al fatto che non si può morire di lavoro.

La questione delle morti bianche si ripropone in occasione di ogni incidente ma non viene mai affrontato in maniera seria e radicale.

È vero, le norme contenute nel T.U. 81/08 sono serie e stringenti ma è altrettanto vero che nel tempo, a causa dei tagli dovuti alla razionalizzazione della spesa hanno fortemente ridimensionato il compito delle agenzie presenti sul territorio deputate al controllo della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Mentre, per quanto riguarda il giovane operaio di origini laurenzanesi, le probabili cause siano da addurre ad un errore umano, non possiamo dire altrettanto della giovane operaia che ha perso la vita travolta dall’autobus in prossimità della fermata a causa della scarsa illuminazione.

La domanda è: si può morire a causa dell’incuria?

Certamente NO, non è solo una questione di sicurezza sul lavoro è una questione di civiltà e di rispetto per le persone, per i lavoratori.

Ci auguriamo che presto venga fatta la giusta chiarezza e che ognuno si prenda responsabilità sul mancato adeguamento e, quindi, messa in sicurezza di una strada – antistante al più importante complesso industriale operante in Basilicata – che deve servire per dare vita al lavoro e ai lavoratori e non morte.

Il lavoro e la cultura del lavoro saranno temi al centro del prossimo congresso regionale di Azione.

Siamo convinti che non si possa parlare di lavoro se non rimettiamo al centro i lavoratori e la loro sicurezza, avviando un confronto serio e serrato tra tutte le parti sociali al fine di formulare proposte serie e concrete che vadano a migliorare la qualità della vita dei lucani tutti.

Gli ultimi dati diffusi dal sistema informativo Excelsior della rete delle Camere di Commercio, conferma anche per la Basilicata un incremento complessivo degli occupati; questo dato ci conforta ma non ci tranquillizza perché la ripresa va accompagnata attraverso un utilizzo ponderato sui bisogni di questa regione delle somme messe a disposizione dal PNRR.

Porremo la massima attenzione e formuleremo le nostre proposte al governo regionale affinché tutte le somme a disposizione siano impiegate in maniera seria e sostenibile nel tempo”.