Potenza, Ospedale da campo: “E se fosse un’opportunità? Decidere celermente e nel modo migliore, è l’emergenza che ce lo impone”! Queste le parole…

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato delle consigliere comunali di PotenzaInsieme per Bianca”, Angela Blasi e Bianca Andretta, sull’opportunità di un ospedale da campo:

“E se fosse un’opportunità?

Decidere celermente e possibilmente nel modo migliore.

È l’emergenza che ce lo impone.

Nella situazione nella quale ci troviamo, le scelte che ne derivano non possono prescindere dal ricercare le soluzioni utili migliori.

Le occasioni sono frutto di circostanze che possono dare opportunità.

L’allestimento di un ospedale da campo, donato dal Qatar all’Italia, programmato dalla Protezione civile nazionale, la cui allocazione ricadrebbe sul nostro territorio, ha aperto una riflessione necessaria.

Il covid -19 ha sconvolto il pianeta, la nostra regione, la nostra vita.

È emersa una vulnerabilità, per certi aspetti disarmante, verso la quale si è alla ricerca di risposte più o meno certe, piene di incognite rispetto ai tempi che occorrono.

La scelta allocativa di un ospedale da campo in Basilicata, ha aperto un confronto nelle sedi istituzionali, le cui valutazioni, per certi aspetti, nella dialettica che emerge, sono accompagnate da interrogativi e da perplessità.

Perché è stata individuata la Basilicata, piccola Regione, e qual è l’utilità del presidio ospedaliero?

Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza, illustrando un programma generale, atto a fronteggiare l’emergenza stessa, ha evidenziato che la scelta, oltre ad essere considerata necessaria ed utile, rappresenta per la Basilicata una opportunità.

In una prospettiva di incertezza circa i tempi che necessitano al mondo della ricerca perché possa essere debellato il male, verrebbero organizzate e disciplinate le degenze e i ricoveri dei pazienti Covid 19 in una struttura dedicata.

Scelta che tornerebbe utilissima al nostro nosocomio per ripristinare una funzione organizzativa che assicuri la cura di tutte le altre patologie che in questo periodo, causa emergenza, sono state penalizzate.

Un ospedale da campo, dotato di valide attrezzature, servirebbe anche nella cosiddetta ‘fase 2’ a pianificare meglio l’assistenza e la cura specifica COVID, rappresenterebbe un valore aggiunto per i malati lucani e per la nostra Regione e la nostra città costituirebbe la dimostrazione concreta di una disponibilità solidale verso un territorio senza confini, senza trascurare le occasioni insite nella scelta.

Vedi presidio di eccellenza della possibile cura COVID, possibili ritorni occupazionali, accompagnati magari”.