Il presidente del Potenza Calcio su gestione Caiata: “abbiamo trovato solo macerie”. Ecco le sue parole

“Abbiamo trovato una situazione economico-finanziaria differente da quella che ci era stata prospettata”.

E’ quanto ha evidenziato Donato Macchia, nella conferenza stampa nella quale si è parlato del passaggio societario:

“Sono qui su sollecitazione di tante persone, parlando da socio di maggioranza e non da presidente.

Ho atteso che terminassero le elezioni per rendere pubblico quanto fatto per salvare questa società, naturalmente per non influenzare la corsa politica del parlamentare Salvatore Caiata.

Era stata prospettata massima disponibilità nel passaggio di consegne ma non è accaduto, anzi, dico senza timore di smentita che abbiamo trovato solo macerie, in particolare, di carattere organizzativo e gestionale”.

Il Patron ha poi evidenziato lo stato dell’arte che ha portato all’acquisizione della maggioranza azionaria del Potenza Calcio:

 “La documentazione societaria ci è stata consegnata solamente solamente il 29 agosto, ad oggi ancora parzialmente, ed a seguito di formali diffide, 3 per la precisione”.

In evidenza l’ammontare debitorio a carico della nuova società – probabile oggetto di altre conferenze stampa – inatteso rispetto a quanto prospettato.

Ha dichiarato Macchia:

“Abbiamo deciso di andare avanti nonostante la due diligence evidenziasse diverse criticità sull’operazione di acquisizione.

Una scelta che rifarei per Potenza, città che merita solo gioie e non altre delusioni”.

Inoltre, contestato a Caiata un debito di 25 mila euro nei confronti della società, definito “gravità morale”.

Ha proseguito Macchia:

“Sottolineo che la scelta di Caiata di uscire dalla compagine societaria, a causa di una mancata condivisione di scelte legate al coinvolgimento di alcuni profili da inserite nell’assetto organizzativo, può essere comprensibile, tuttavia non è condivisibile il fatto che se ne parli prima con la stampa o con persone esterne, senza condividere in alcun modo dubbi o perplessità in merito, con il detentore della maggioranza del pacchetto azionario”.