SCANDALO PETROLIO: NON SI FINISCE PIÙ, SPUNTA ANCHE IL NOME DI D’ALEMA NELLE INTERCETTAZIONI!

 

Nel corso dell’indagine sulle intercettazioni telefoniche di Gianluca Gemelli, (ex commissario della Confindustria di Siracusa) fidanzato dell’ex ministra Guidi e titolare di due società attive nel settore petrolifero) spunta anche il nome di Massimo D’Alema.

A quanto pare Gianluca Gemelli per accreditarsi con il dirigente della Total Giuseppe Cobianchi, per essere inserito nella bidder list della compagnia e per far lavorare le sue società nel centro oli lucano, oltre a garantirgli la riproposizione nella legge di Stabilità dell’emendamento con la benedizione della Boschi, invita il dirigente a un convegno.

Tale convegno sui rifiuti era organizzato proprio dalla fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema, e secondo Gemelli questa Fondazione dalemiana poteva essere una strada possibile per arrivare all’allora sindaco di Bari Michele Emiliano (potenziale Presidente della Regione Puglia capace di sbloccare la questione Taranto, ossia l’asse Total che prevedeva l’invio nella raffineria pugliese del petrolio estratto a Tempa Rossa, in Basilicata).

Gemelli all’epoca disegnò scenari rosei per Cobianchi e la Total ma Emiliano è rimasto sempre contrario a questa questione.

Comunque dopo lo scambio di favori tra il dirigente della Total Giuseppe Cobianchi e Gianluca Gemelli (quest’ultimo contento per «l’avvenuta autorizzazione del sub-appalto per l’Its»), il compagno della ministra Guidi si accinge a telefonare Paolo Quinto, ex consigliere politico di Anna Finocchiaro e membro dell’assemblea nazionale Pd, dalemiano, collaboratore della fondazione di «Baffino» e già candidato alla Camera per il Pd.

Il 5 Novembre, a meno di una settimana dal convegno Gemelli richiama Quinto, chiedendogli di invitare Capobianchi al convegno sui rifiuti ed avere un posto in prima fila poi così come annotato dagli inquirenti che intercettano la telefonata:

“riferiva quanto ottenuto con la Total a proposito della qualifica della Ponterosso Engineering”.

Lo “scandalo petrolio in Basilicata” quindi si infittisce sempre più e sta anche aumentando di ora in ora il numero di persone che sarebbero coinvolte.