Stellantis: questo sindacato chiede azioni concrete per il “Patto di Melfi”. Questa la situazione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uilm Basilicata:

“Si è tenuto questa mattina, presso l’Hotel Relais la Fattoria – Melfi- il Consiglio Territoriale della Uilm area Melfi: STELLANTIS e INDOTTO, alla presenza del Segretario Generale UIL Basilicata Vincenzo Tortorelli.

Nella sua relazione introduttiva il Segretario Regionale UILM Basilicata Marco Lomio ha fatto il punto della situazione complessiva a livello industriale per Stellantis ed il suo Indotto e della trattativa relativa al rinnovo del CCSL.

La discussione è stata incentrata sull’istanza presentata in Regione Basilicata, per l’Indotto di Melfi e la sua area industriale, per il riconoscimento di Area di Crisi Industriale Complessa ai sensi della legge 181/89, alla luce anche del quadro più generale europeo dove le crisi e la transizione ecologica stanno producendo sull’industria manifatturiera effetti devastanti che vedono una riduzione delle attività, dei volumi e degli occupati.

Tale istanza, condivisa da tutte le parti sindacali e datoriali ormai da mesi, è un utile strumento che può, dopo la sua approvazione definitiva da parte dei Ministeri competenti, mettere in campo tutta una serie di azioni volte da un lato a riconoscere istituti come ammortizzatori sociali ed aiuti al reddito per i lavoratori e strumenti che li accompagnino alla pensione, e dall’altro sostegni di visione prospettica per i nuovi insediamenti industriali nell’intera area di San Nicola di Melfi.

La Regione sta costruendo ponti tra i vari soggetti industriali della Basilicata, (Eni, Total e Stellantis) con l’obiettivo di rendere i nuovi futuri investimenti sull’idrogeno volano per il rilancio della nostra economia.

Come Uilm pensiamo che sia necessario compiere azioni concrete verso la stipula del ‘Patto di Melfi’, dal sindacato più volte richiamato, che diventa necessario per la sopravvivenza in senso stretto della nostra classe operaia e per il quale chiediamo il sostegno anche delle politiche nazionali, che non possono e non devono abbandonare il Mezzogiorno d’Italia.

Ciò nonostante – ha proseguito il Segretario Lomio – la transizione ecologica è urgente ed inderogabile ma allo stesso tempo va governata per tutelare la dignità del lavoro.

È necessario, perciò, un fondo sociale europeo che sostenga le riconversioni industriali ed è necessaria una politica comune per la realizzazione del piano delle competenze professionali presenti e future.

È necessario ridurre l’orario di lavoro a parità di salario affinché si possa rispondere al problema occupazionale del surplus di manodopera e sono necessari ammortizzatori sociali e strumenti che possano ‘accompagnare’ i lavoratori nei prossimi 10/15 anni verso la pensione.

È necessaria una politica salariale adeguata alla contingenza e rivedere perciò il concetto di vendita e probabilmente anche il concetto stesso di auto ed in tal senso sarebbe corretto che, oltre ai bonus, agli ecobonus, la politica nazionale regoli l’acquisto delle autovetture in base al reddito.

La Comunità Europea – conclude il Segretario UILM Marco Lomio – dovrebbe mettere intorno allo stesso tavolo le case automobilistiche presenti nel nostro continente e costruire da quel tavolo anche basi comuni relative all’efficientamento energetico per non dover cedere a compromessi ad alto costo sociale.

In merito invece al rinnovo del CCSL il confronto prosegue e come UILM – dichiara il Segretario Lomio – riteniamo fondamentale recuperare l’intera inflazione per dare un po’ di ossigeno ai lavoratori.

Nelle sue conclusioni il Segretario Generale UIL Vincenzo Tortorelli ha dichiarato che la manovra finanziaria del Governo contiene molte scelte che la UIL giudica sbagliate e che, specie alla luce del Rapporto Svimez, avranno conseguenze per il Sud che ci preoccupano.

Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese.

La legge di bilancio non destina risorse al Mezzogiorno necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese.

Il quadro che emerge dallo studio Svimez con previsioni negative per il 2023 deve diventare, pertanto, il punto di riferimento per le politiche che Governo e Regioni si apprestano a decidere.

In proposito, registriamo che mentre il Governo ha convocato Cgil, Cisl, Uil per il 7 dicembre prossimo per un confronto sulla manovra finanziaria, la Giunta regionale lucana dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio non avverte ancora l’esigenza di un confronto con il sindacato in vista del bilancio di previsione 2023 che come i precedenti si scrive negli uffici di via Verrastro per poi passare automaticamente nell’aula del Consiglio.

Al Governo, in particolare, la UIL aveva richiesto, per sostenere i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, un taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello. Su queste e su altre richieste la legge di bilancio non dà risposte significative.

Noi crediamo che vi sia bisogno di interventi straordinari nazionali e regionali per garantire crescita, occupazione e diritti di cittadinanza.

A questo scopo le risorse del PNRR devono rappresentare un’opportunità e non l’ennesima occasione mancata.

Da questo punto di vista, lo diciamo da tempo, il 40% dei fondi del PNRR sono insufficienti a colmare i divari.

Servono investimenti per un piano di rigenerazione amministrativa che contenga assunzioni straordinarie e formazione del personale. Pertanto, servono più risorse, per garantire crescita, sviluppo, occupazione e inclusione.

Inoltre non può che preoccuparci la comunicazione in stile burocratico e ragionieristico della struttura di missione Pnrr della Regione Basilicata, chiamata a svolgere attività di ispezione, monitoraggio e controllo di spesa, secondo la quale la parte più consistente – pari a circa 660 milioni – è a ‘regia ministeriale’, quindi gestita a livello centrale dai vari ministeri del governo nazionale e che la Regione ha investimenti finanziati pari a poco più di 250 milioni.

Nemmeno una parola sulla strategia di programmazione di spesa.

Per sostenere le piattaforme unitarie sul lavoro, fisco e welfare anche oltre la manovra e per chiedere al governo di modificare le scelte in corso di discussione in Parlamento, la UIL chiede a CISL e CGIL di avviare un percorso di mobilitazione regionale e\o territoriale e di categorie sui posti di lavoro.

Percorso da articolare in accordo con i territori e non escludendo nessuno degli strumenti di mobilitazione sindacali.

Per tutto questo la Uil lucana – conclude il Segretario Tortorelli – si prepara a sostenere sul territorio le iniziative che saranno decise unitariamente per affermare attraverso il rinnovato protagonismo sociale condizioni di discontinuità con il passato”.