EMERGENZA MIGRANTI: CHIESTA LA VERIFICA SUL LAVORO DELLA PREFETTURA DI POTENZA

Diventa sempre più ingestibile l’emergenza migranti a Chiaromonte (Potenza), dove il primo cittadino, Valentina Viola, si è vista costretta ad inviare una lettera di aiuto al presidente della Commissione d’inchiesta sui migranti.

In questo comune del potentino, che conta circa mille anime (anche se sulla carta sono 1900) sono giunti 130 migranti ospitati nei due centri di accoglienza locali.

Nei giorni scorsi, così come spiegato dal sindaco Viola, in seguito alla chiusura del Centro di Accoglienza di Tito (Potenza), altri 20 ragazzi nigeriani sono stati trasferiti nelle strutture di Chiaromonte, contro la loro volontà e non appena giunti alla nuova destinazione, gli stessi ragazzi si sono resi protagonisti di disordini e altri fatti perseguibili penalmente, creando una situazione, se possibile, ancor più grave di quella dell’Agosto 2015.

Infatti non è la prima volta che in questo comune, da sempre schierato in prima linea per l’accoglienza migranti,si verificano agitazioni provocate dagli stessi ospiti.

In entrambi i casi il comune ha sempre chiesto l’aiuto alla Prefettura di Potenza ma questa così come ha scritto il sindaco:

“Continua ad operare come se non fosse stato siglato alcuno accordo e come se non conoscesse le direttive diramate in materia dal Ministero dell’Interno, sulla distribuzione dei migranti sul territorio, mal celando il proprio operato dietro il paravento dell’emergenza”.

Per queste ragioni, al fine di evitare gravi rischi per l’ordine pubblico, per la sicurezza privata dei residenti e per le condizioni igienico-sanitarie delle strutture ospitanti, il primo cittadino ha chiesto alla Commissione d’inchiesta sui migranti di verificare l’operato della Prefettura di Potenza in relazione al sistema di accoglienza nella Provincia di Potenza.