GIRARE POTENZA CON I MEZZI PUBBLICI TRA DISAGI E RITARDI: QUESTO IL RACCONTO DI “UN’AVVENTURA”

Il consigliere regionale del Gruppo misto e l’esponente di Art. Uno – Mdp hanno intrapreso un viaggio per la città di Potenza utilizzando esclusivamente i mezzi pubblici.

Questo il loro racconto:

“La giornata soleggiata e le temperature quasi estive ci hanno indotto ad uscire dalle stanze del gruppo consiliare per condurci in un’avventura dagli esiti fino a quel momento sconosciuti.

Decidiamo di girare la città in autobus e una volta usciti dal palazzo del consiglio regionale alle ore 10.00 ci rechiamo in tabaccheria per acquistare dei biglietti dell’autobus, prima sorpresa, biglietti a corse singole non vengono venduti, ed acquistiamo il biglietto da 5 corse a 5 €, ci rechiamo in via del Gallitello ed è li che inizia il nostro viaggio.

Siamo fortunati e subito passa un autobus (ore 10.11), e da veri temerari senza pensarci due volte saliamo su, chiediamo all’autista dove ci condurrà e lui garbatamente ci indica come destinazione il campus universitario di macchia romana, ma subito arriva la seconda sorpresa, il biglietto a 5 corse può essere usato solo per un passeggero in quanto ogni corsa ha valenza di 90 minuti, di conseguenza il collaboratore Rizzi è costretto a viaggiare clandestinamente ma con l’assenso dell’autista che comprende le ragioni oggettive della non volontà di viaggiare gratis e ci rassicura dicendoci che non vi è alcun problema.

Il viaggio prosegue piacevolmente e il sole battente ci regala una “lampada abbronzante gratuita”, arrivati a destinazione cerchiamo subito un posto dove acquistare il biglietto per uscire dal limbo della clandestinità, ma pur mostrando tanta buona volontà non riusciamo nell’impresa in quanto la copisteria adiacente il campus non vende biglietti, il bar li vicino nemmeno e a quel punto non ci resta che provare al bar del campus, ma anche li niente biglietti e dobbiamo accontentarci di un buon caffè.

Caffè, sigaretta per Rizzi e sigaro per il sottoscritto in coerenza con una tradizione di sinistra, ci incamminiamo a piedi per la salita del campus fino a raggiungere via Cavour, li si riprende la ricerca del biglietto e questa volta gli esiti sono positivi, il tabacchino Foscolo ne è fornito, ma attenzione anche qui corse singole non ne vendono e per la seconda volta siamo costretti ad acquistare un biglietto da 5 corse.

Il collaboratore Rizzi esce dal tabacchino soddisfatto, ha il suo biglietto, finalmente è un viaggiatore regolare, ma sbuffa un po’ per il fatto di aver dovuto spendere 5 euro quanto invece sperava di cavarsela con una corsa singola.

Ci fermiamo alla fermata di via Cavour, e per ammazzare il tempo come due viaggiatori casuali scattiamo dei selfie che poi invieremo ai nostri amici. Arriva il numero 2, saliamo sull’autobus e ci dirigiamo verso la macchinetta obliteratrice per obliterare, appunto il biglietto appena acquistato, ma ecco che arriva un’altra sorpresa…………. La macchinetta è rotta e quindi si viaggia gratis.

Arriviamo a XVIII Agosto e decidiamo di prenderci una piccola pausa, saliamo in piazza prefettura dove incontriamo un caro amico, il tempo di un caffè e subito ci rimettiamo in viaggio.

Una volta tornati a XVIII agosto chiediamo ad alcuni cittadini indicazioni per prendere un autobus che ci riporti a via Verrastro, e alcuni ci indicano come soluzione il numero 5, aspettiamo allora alla fermata priva ovviamente di indicazioni segnaletiche su corse e orari e speranzosi attendiamo.

Dopo circa 18 minuti di attesa (ore 11.53) arriva il pollicino numero 5, saliamo, e tentiamo di obliterare entrambi i biglietti, ma anche qui non è possibile, anche la macchinetta di quest’autobus è rotta.

L’autobus prosegue, e alcuni pensionati viaggiatori non risparmiano con l’autista delle critiche al Sindaco e all’assessore ai trasporti per i ritardi e disagi vari del servizio pubblico, attraversiamo viale Marconi, viale Dante, passiamo per il ponte Musumeci, ci dirigiamo verso la zona industriale e una volta passati per il sottopasso di Rossellino l’autista capisce che c’è qualche cosa che non va e ci chiede dove siamo diretti, una volta comunicata la nostra destinazione ci risponde che abbiamo sbagliato fermata e che questo errore, ovviamente non causato da noi (assenza totale di indicazioni sulle tabelle di nuova generazione tecnologica, peccato però che non siano funzionati) ci costerà all’incirca un’ora di ritardo sulla nostra tabella di marcia.

Ripercorriamo a ritroso il viaggio e una volta arrivati a corso garibaldi l’autista sempre gentilmente ci indica la fermata dove avremmo dovuto prendere l’autobus, cioè dal lato opposto a quella che ci era stata indicata.

Il viaggio continua e ogni tanto qualche pensionato/a sale, tentano anche loro di obliterare ma non è possibile e qualche signora esclama “ah giusto le macchinette qui non funzionano mai”.

Ore 12.41 arriviamo finalmente a destinazione, divertiti di questa avventura e contenti di aver incontrato cittadini e ascoltato i loro disagi.

Soddisfatti si, ma anche preoccupati per tutti quei cittadini, soprattutto quelli occasionali che per prendere un autobus sono costretti ad una vera e propria avventura.

Sarebbe molto interessante ripercorrere questa avventura con il primo cittadino e l’assessore al ramo, anche al fine di ascoltare insieme i commenti dei cittadini che utilizzano il servizio pubblico”.