“LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI”: ANCORA SENZA LAVORO I 9 VINCITORI DEL CONCORSO VINTO 6 ANNI FA

I 9 esclusi di Acqua Spa Basilicata, tornano a farsi sentire.

Più volte vi abbiamo illustrato le tappe dell’odissea che queste nove persone, vincitrici di concorso pubblico, hanno vissuto in questi ultimi sei anni aspettando di iniziare a lavorare.

Dagli ultimi incontri intrapresi a tavolino con alcune istituzioni, i 9 vincitori aspettavano con felicità il primo Marzo, data in cui gli era stato detto di iniziare a lavorare ma così non è stato.

Riportiamo integralmente il comunicato, delle nove persone interessate alla vicenda, all’interno del quale spiegano cosa è successo:

“Siamo i 9 vincitori di concorso per Acqua Spa Basilicata.

Ormai la nostra situazione è ben nota. Mai assunti da 6 anni a questa parte.

In breve: nel 2009 partecipammo insieme a centinaia di giovani ad una selezione pubblica per l’ente regionale denominato “Acqua Spa Basilicata”. Una selezione per 21 posti part time, 27 ore settimanali, a tempo indeterminato. Di questo concorso vennero assunti un anno dopo 12 persone. 9 non siamo mai stati chiamati.

L’anno scorso abbiamo fatto ricorso davanti al giudice del lavoro. L’8 Marzo 2016 ci ha dato ragione. Abbiamo vinto su tutto! La sentenza del Giudice del Lavoro di Potenza n. 202/2016, è schiacciante e ci da piena ragione, ed essendo esecutiva deve essere immediatamente applicata poiché allora, adducendo come motivazione la mancanza di copertura economica, si perpetrò una palese ingiustizia. Stessa cosa il 13 Gennaio 2017 per 3 di noi 9 c’è stata una sentenza speculare. Riconoscendo finanche un risarcimento danni importante dal giorno della vittoria del concorso. Oltre 100.000 € a persona. Circa 1.000.000 € tot. + spese legali. Sulla testa della Regione.

Nei mesi scorsi abbiamo avuto un tavolo con alcuni di voi Ill.mi consiglieri regionali, l’Ass. Braia e l’Ass. Franconi, il Dg Vito Marsico, nel quale sono state descritte alcune possibili soluzioni tra cui quella del progetto “Vie Blu” in partenza da Giugno; proposte dunque che però non vedevano il nostro inserimento sin da subito, cioè da Gennaio. Ulteriore attesa significa ritardi e aggravamento della nostra condizione sociale e di vita.

Successivamente, abbiamo evidenziato l’impegno profuso in maniera trasversale da tutte le parti politiche presenti in consiglio regionale che, coadiuvate dalle forze sindacali, hanno portato all’approvazione di un ordine del giorno presentato dal consigliere Lacorazza il 29 dicembre 2016; il documento sembrava aver posto una prima pietra per la risoluzione della controversia. Le rassicurazioni avute dal Presidente Pittella poi ci hanno fatto ben sperare. Ma in realtà così non è stato!

Aggiungiamo che siamo venuti a conoscenza direttamente dal Dott. Vito Marsico e da altri amministratori di uno stanziamento di fondi per l’ente in oggetto di € 500.000 e, come indicato dall’odg, questi fondi non devono solo dar sostegno economico all’attuale forza lavoro (12) già assunta, ma veda anche noi (9) inseriti poiché l’esecutività della sentenza ci vede già come parte organica del personale assunto.

Nelle idi del mese di Febbraio abbiamo incontrato con le forze sindacali Uil e Cisl il Dott. Vito Marsico che, alla presenza della dirigenza di Acqua Spa, ci aveva garantito un inizio per le nostre attività al 1 Marzo 2017. Piena garanzia c’era stata data da parte sua. Anche la direzione dell’ente ci aveva dato ampie rassicurazioni sull’inizio del nostro impegno lavorativo.

Così non è stato!

Il 1 Marzo siamo stati convocati nuovamente dal direttore Vito Marsico il quale ci ha detto in maniera chiara che ci sono problemi. Vincoli. Di legge. Vincoli umani. Cosa intendiamo? Ci è stato espressamente detto che l’attuale forza lavoro interna trova pretestuoso inserire noi 9 nel progetto di cui sopra, rivendicando premialità e scatti a livello retributivo.

Una lotta tra poveri, vero. E la Regione? Che fa? La Regione ci dice che siamo verosimilmente “ostaggi”. Ci chiedono un altro mese per tentare una soluzione. Un altro mese. Direte voi “che sarà mai”. E in caso contrario tutti a casa. Tutti? Siamo all’assurdo.

Noi andremo avanti con forza. Il dovere della politica è risolvere i problemi non alimentare le disuguaglianze sociali. Come accaduto in queste ore.

Auspichiamo che il lavoro di questi “minuti” possa porre la parole fine a questa nostra angosciosa e snervante attesa, che dura ormai da molti anni. Riteniamo che 9 persone da assumere non peggiorino o danneggino il bilancio regionale, ribadendo il nostro diritto all’assunzione è nella misura part-time come da bando concorsuale. Confidiamo, infine, che il presidente Pittella, che più volte si è espresso in maniera favorevole, come fatto il 29/12/17 in Consiglio, alla risoluzione del nostro problema, agisca al più presto. Si continua ad assumere sentiamo dire con contratti di collaborazione in enti, sub-enti, società partecipate. E noi 9? Abbiamo la legge Madia che ci blocca. La spending-review. I vincoli di bilancio. La verità è che siamo 9. Se fossimo 1000 sarebbe stato diverso. Traete le conclusioni.

Inoltre le sentenze dei giudici sono fatte per essere rispettate. Noi rispettiamo le leggi, ma lo Stato, le Regioni, non rispettano le sentenze dei giudici del tribunale del lavoro della repubblica italiana! Capite lo sfogo.

E’ assurdo. Questo è un accanimento persecutorio nei confronti di noi 9 vincitori. Avviare un procedimento con un avvocato lo sapete che ha un costo? Questi soldi per pagare l’avvocato chi ce li da? Vi rendete conto? Per far rispettare un diritto acquisito tramite selezione pubblica dobbiamo ricorrere davanti al giudice? Abbiamo due sentenze favorevoli e, oggi, ancora parliamo di problemi, vincoli?.

La legge è uguale per tutti.

No, anzi. La legge forse si legge, ma non si rispetta.

Che delusione”.