I POTENTINI PREFERISCONO SPOSARSI IN CHIESA! NEL RESTO D’ITALIA LA SITUAZIONE È DIVERSA

Sono grandi le differenze che, attraverso gli anni, si sono fatte largo all’interno dei rapporti interpersonali e hanno modificato il modo di intendere e concepire il matrimonio.

Gli ultimi dati, risalenti al 2016 diffusi da il sole 24 ore, ci mostrano quanto questo tipo di istituto sia sempre meno associato alla componente religiosa: il matrimonio civile riguarderebbe quasi la metà delle coppie italiane (nel 2004 solo il 30%).

Questa tendenza è molto più gettonata al Nord e meno evidente al Sud, dove la religione ricopre, in genere, un ruolo ancora fondamentale nella vita delle persone.

Il dato, nella nostra regione, è confermato dalla tendenza potentina, dove la fetta di matrimoni civili è di appena il 16%.

Le nozze tra stranieri sono banalmente più frequenti nel settentrione, in quanto è qui che risiedono in maggior quantità le persone di diversa etnia.

Separazioni e divorzi sono decisamente in crescita, così come le nozze successive alla prima: dal 2004 ad oggi, la percentuale di matrimoni che coinvolgono donne divorziate è quasi raddoppiata e gli uomoni si mantengono sulla stessa lunghezza d’onda.

Tuttavia, al Sud le seconde nozze di divorziati sono una rarità, evidente soltanto in una cerimonia ogni 20.

Cosa ne pensate?