PETROLIO: IL PREMIER GENTILONI PLAUDE ALL’ENI MA FA INFURIARE MOLTI LUCANI. QUESTO IL MOTIVO

Non accennano a placarsi le polemiche sollevate dalla dichiarazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, durante l’incontro a San Donato Milanese tra studenti lucani e l’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi, in occasione dell’evento “Eni con l’Italia”.

L’incontro è avvenuto nei laboratori di ricerca Eni, Technikum di Bolgiano, e la frase di Gentiloni che non è andata giù a tanti politici lucani è stata questa:

“Eni è un modello anche in termini di responsabilità sociale. Poi puo’ esserci qualche polemica, qualche critica, spesso frutto ahimè di provincialismo che ogni tanto attraversa il nostro Paese”.

Per Piernicola Pedicini, Eurodeputato del M5S Coordinatore della Commissione ambiente e sanità:

“La Basilicata e la Val d’Agri meritano rispetto.

Non possiamo accettare l’arroganza e la sufficienza con cui il presidente del consiglio Gentiloni e l’amministratore delegato di Eni Descalzi hanno commentato la grave situazione dello sversamento di petrolio avvenuto nei terreni intorno al Cova di Viggiano.

Sentir dire ad un capo di governo che il disastro in corso in Val d’Agri è “una polemica qualunque, per la quale c’è qualche critica, spesso frutto di provincialismo che ogni tanto attraversa il nostro Paese”, è qualcosa di vergognoso che denota come la Basilicata e i lucani sono considerati nei palazzi del potere romano”.

Per Livio Valvano Segretario regionale PSI Basilicata:

“Le dichiarazioni di Gentiloni sulla vicenda petrolio e le polemiche sull’impatto ambientale non sono condivisibili ove mai si riferissero anche al caso Basilicata.

Non si può liquidare come “provincialismo” la motivata preoccupazione della popolazione di fronte a una storia accertata di contaminazione ambientale.

Dal mio punto di vista si è trattata di una infelice valutazione del Presidente del Consiglio che andava evitata, sempre che Gentiloni intendeva riferirsi anche al caso lucano.

ENI deve fare la sua parte e deve farla anche in fretta con il massimo impegno, cioè facendo gli investimenti di ammodernamento tecnologico dell’impianto in Val D’Agri.

Il Governo regionale di Basilicata sta facendo bene la sua parte con atti concreti che certo non si arricchirebbero delle sterili provocazioni che giungono dal grillismo europeo, cioè da chi della disputa fine a se stessa ne fa una ragione di vita”.

Per il capogruppo di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia Gianni Rosa:

“Le parole di Gentilioni non ci stupiscono.

La ‘fotocopia’ di Renzi, che fa il premier per conto terzi, non poteva esprimersi altrimenti: siamo passati da essere ‘quattro comitatini’ ad essere ‘provinciali’. E pensare che 41 mila lucani (o almeno così dicono gli organizzatori delle primarie Pd) hanno anche speso 2 euro per questi politicanti. Gentiloni è l’unico capo del Governo che si reca ad una manifestazione ufficiale dell’Eni. Nessuno si chiede il perché di questo endorsement? Perché il presidente del Consiglio ha sentito l’esigenza di appoggiare pubblicamente il cane a sei zampe come i suoi predecessori non hanno mai fatto? Questo è quello che ci chiediamo noi e abbiamo il sospetto che più che per ‘tutelare’ la grande società petrolifera, lo abbia fatto per ‘coprire’ il comportamento dei governi regionali lucani che, in vent’anni, non hanno mai organizzato una seria rete di controlli.

In uno Stato normale, in una Regione normale, il controllore non può e non deve confondersi con il controllato. Ma nell’Italia di Renzi e Gentiloni, nella Basilicata di De Filippo e Pittella, accade anche che chi vuole tutelare il proprio futuro, chi vuole salvaguardare i propri figli, sia provinciale.

Caro premier Gentiloni, il vostro problema è proprio che noi non siamo ‘provinciali’. Sappiamo benissimo quali interessi ci sono dietro le estrazioni lucane e non abbiamo intenzione di continuare a fare il vostro gioco. Siete la peggiore classe dirigente che una società possa avere. Partirà dalla Lucania la vera rivoluzione per mandarvi a lavorare. Se un lavoro ce l’avete”.