In merito alla totale diserzione di massa da parte degli amministratori potentini circa le celebrazioni del 25 Aprile per la “Festa della Liberazione”, Luciano Petrullo, Carlo Gilio e Pio Belmonte, della Segreteria cittadina di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Città di Potenza, hanno espresso le loro considerazioni in merito.
“Il 25 Aprile è pur sempre la data di fondazione della Repubblica, e ancor più dovrebbe esserlo per un sindaco, Dario De Luca, che si è fregiato il petto della più luminosa medaglia dell’antifascismo ai peperoni cruschi: l’essersi distinto, lui destra illuminata, dalla destra “che sa fare solo il saluto romano” e alla quale ha tolto ogni delega non per mantenere la poltrona, ma per il bene della città.
E dunque perché il Comune di Potenza (forse unico caso in Italia) non pone una corona di fiori sui monumenti nazionali?”.
Nel comunicato i tre esponenti di FdI-An hanno ipotizzato anche i motivi per cui il sindaco De Luca e gli amministratori potentini non hanno programmato alcuna cerimonia solenne in occasione del 25 Aprile:
“Il cattivo tempo, che rende pigri e invita a dedicare il giorno di festa più al pranzo in famiglia che alla Resistenza.
Questa ipotesi è un po’ surreale, ma in linea con la sciatteria degli attuali amministratori, abituati a vivere alla giornata, amministrando il potere per il potere, senza progetto, senza programmi e senza ideali. Meglio dedicarsi dunque a S. Gerardo, già in passato cornucopia elettorale di Santarsiero, che al 25 aprile, festa per vecchietti e scolaresche”.
Sempre per FdI-An un’altra ipotesi potrebbe essere:
“I nostri amministratori si sentono come i fascisti di 70 anni fa, e il 25 aprile li rende inconsciamente tristi.
Ipotesi, forse, non troppo lontana dalla realtà: la mancanza di rappresentatività popolare, l’assunzione di decisioni non condivise, le promesse mancate e i troppi, troppi errori di arroganza e prepotenza, gli rendono indigesta questa data, preludio di liberazione e resa dei conti col popolo sovrano”.