POTENZA: HANNO PAGATO OLTRE 30MILA EURO PER UN LAVORO “SICURO” MA GLI È ANDATA MALE

A seguito di denunce e querele sporte da 5 cittadini potentini truffati, finalmente è stato beccato dalla Polizia un falso Vigile del Fuoco.

Ieri mattina gli operanti di PG della Squadra Mobile di Potenza hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Oppido Lucano (PZ) emessa a carico di Pietrapertosa Michele.

Il provvedimento è stato adottato dal Gip a seguito di richiesta cautelare formulata dalla Procura della Repubblica di Potenza all’esito di indagini intraprese a riscontro di denunce-querele sporte da cinque  cittadini,  due gestori di un esercizio commerciale situato nella citta di Potenza, un loro dipendente, un loro cugino e la fidanzata di quest’ultimo.

I vari riscontri investigativi (stando a quanto esposto dai denuncianti) hanno permesso di appurare che il Pietrapertosa, fingendosi Vigile del Fuoco si faceva pagare dai malcapitati promettendo loro un posto di lavoro presso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Il truffatore per rendere ancora più credibile il suo falso ruolo di pompiere utilizzava una serie di inganni quali:

  • l’esibizione di un tesserino e di una placca, ovvero l’esibizione sul parabrezza delle vetture in suo uso di un adesivo dei vigili del fuoco.

Pietrapertosa raccontava ai 5 truffati che le mazzette servivano a corrompere fantomatici funzionari ministeriali, di cui millanta la conoscenza, per l’ opera che questi avrebbero prestato nell’ agevolare il percorso dei candidati nelle procedure concorsuali.

All’esito delle indagini è emerso che quattro delle cinque vittime, aderendo alle richieste del Pietrapertosa (che le aveva indotte anche a sottoporsi ad una serie di esami clinici  e strumentali a loro spese) gli avevano versato  in più tranches varie somme di denaro, per un totale complessivo di 31.900,00 euro.

Il rinvenimento, da parte di uno dei denuncianti, della documentazione clinico­ sanitaria di un’altra vittima (di cui poco prima il Pietrapertosa era stato sorpreso a disfarsene buttandola in un cestino dell’immondizia) ha costituito un primo punto di svolta nel far luce sul reale proposito criminoso dell’indagato, inducendo poco dopo le vittime a rivolgersi alla Questura di Potenza le cui indagini,    coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno restituito significativi momenti di riscontro, culminati nel  provvedimento cautelare emesso dal Gip.