Potenza, vivo il ricordo della tragedia di Balvano che fece centinaia di morti: l’iniziativa

“Le centinaia di morti seppelliti nelle quattro fosse comuni scavate nel terreno adiacente al cimitero, terreno messo generosamente a disposizione da un cittadino di Balvano, si confondevano tra le tante vittime del conflitto mondiale.

Il perché di questo processo di rimozione collettiva è da ricercarsi in quel particolare momento storico e nella voglia di superare e lasciarsi alle spalle le brutture della guerra e della fame.

Solo nel 2017, e di questo ringrazio ancora l’avvocato Barneschi per come si è speso per ‘disvelare’ il disastro ferroviario e portarlo alla nostra memoria, fu posta una targa nella stazione di Balvano”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, intervenendo a Potenza, al Cineteatro “Don Bosco”, al convegno di studi sul tema: “Balvano 1944-2024. Luce, dignità e memoria per le vittime della galleria delle Armi”, organizzato dall’istituto di istruzione scolastica “Einstein – De Lorenzo”.

Ha aggiunto Latronico:

“La Regione Basilicata ha voluto commemorare quell’accaduto proclamando, con la legge numero 33 del 2021, il 3 marzo la Giornata della Memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano, dando mandato al Consiglio regionale ‘di promuovere l’organizzazione di cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nel comune di Balvano e nelle scuole di ogni ordine e grado a memoria di quel tragico episodio che ha sconvolto il tessuto umano e sociale di tante comunità della Basilicata’.

Riportare alla luce i fatti ha restituito dignità alle vittime.

La storia ci racconta la fredda ricostruzione dei fatti, ma è la memoria che ci trasmette il senso di quegli accadimenti con tutto il portato di emozioni e di vissuti che costituisce la scala dei nostri valori.

La memoria storica, infatti, la definiamo nel modo in cui conserviamo e tramandiamo le esperienze del passato.

Attraverso le divulgazioni, le testimonianze e le cerimonie, il ricordo si trasferisce anche a chi non ha vissuto quei fatti radicandosi nella cultura. Ed è proprio questo il significato che attribuiamo alle commemorazioni: quello di trasmettere un ricordo condiviso che ci guidi e costruisca il senso etico che deve caratterizzare le nostre azioni come singoli e come comunità.

Perché fatti come quelli di Balvano non accadano mai più.

Per questo esorto gli studenti a fare tesoro della storia e della memoria per conservare le loro radici ma soprattutto per orientare il loro agire e le scelte che domani come cittadini saranno chiamati a compiere”.