A Potenza e provincia studenti in presidio: “solo chi ha i soldi può godere del diritto allo studio”. La denuncia

Studenti lucani in presidio per il primo giorno di scuola davanti alle scuole della regione.

“Solo chi è benestante può affrontare questa spesa in serenità: solo chi ha i soldi può godere del diritto allo studio.

Sarà un autunno caldo e la Rete degli Studenti Medi è pronta ad affrontarlo“.

Così annuncia la Rete degli Studenti Medi di Basilicata che questa mattina era davanti le scuole di tutta la regione per porre l’accento, in occasione della riapertura delle scuole, sul costo dell’istruzione pubblica, che ogni anno grava maggiormente sulle spalle delle famiglie.

Teresa d’Onofrio della Rete Studenti Medi Val d’Agri dichiara:

“Quest’anno scolastico, ancora più dei precedenti, ha inizio con una richiesta economica molto pesante per le famiglie a tal punto che è ormai impensabile definire ancora pubblico il nostro sistema d’istruzione.

Il carovita, che sta colpendo tutto il Paese, si riversa necessariamente, tra costo dei libri, trasporti e tutto il materiale scolastico, anche sulla scuola.

L’obiettivo fondamentale dell’azione del Sindacato studentesco è quello di dar voce a chi soffre della dilagante piaga del caro scuola, auspicando che la voce degli studenti e delle studentesse possa essere finalmente presa in considerazione”.

Alcuni dei dati denunciati dagli studenti:

1302,60€ in media per un ragazzo di prima liceo: libri di testo + 4 dizionari 695,80 euro + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi. (dati di Federconsumatori).

420€ il prezzo medio di un abbonamento annuale con aziende di trasporto private locali o legate alle Ferrovie dello Stato per una tratta di 20km; una certificazione di lingua può arrivare fino ai 200€.

Infine per il supporto psicologico, una seduta in media costa 70€, più di 3000€ l’anno.

Dichiara Angela Bianco della Rete degli Studenti Medi della Valle del Mercure:

“Non tutti possono permettersi di spendere più di 1000 euro in libri e materiale scolastico.

È inaccettabile tutto questo, quando studiare dovrebbe essere un diritto universale, garantito a tutti.

Ancora una volta questo modello di scuole si dimostra incapace di svolgere la sua funzione fondamentale di ascensore sociale, di emancipazione delle ragazze e dei ragazzi maggiormente in difficoltà.

Allo stato attuale, invece, solo chi è benestante può affrontare questa spesa in serenità: solo chi ha i soldi può godere del diritto allo studio”.

Antonio Masini della Rete Studenti Potenza conclude:

“Oggi è solo l’inizio: oggi eravamo davanti alle scuole lucane, ieri sotto il Ministero dell’Istruzione e del Merito sommersi di libri, per far capire alle istituzioni il peso del caro scuola nelle vite di tutti gli studenti e le studentesse del Paese.

A causa dell’inflazione e del carovita sono in ginocchio studenti e lavoratori.

Sarà un autunno caldo e la Rete degli Studenti Medi è pronta ad affrontarlo, mobilitando le studentesse e gli studenti lucani, per chiedere investimenti reali in istruzione e in infrastrutture, per chiedere un sistema scolastico del tutto diverso da quello attuale, che è diventato insostenibile su ogni fronte”.

Ecco le foto.