Concorso Oss ad Avellino: “Sanare questa ingiustizia che penalizzerà in particolare i nostri concorrenti lucani”. La richiesta

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl Basilicata:

“La UIL FPL di Basilicata, a seguito di numerose sollecitazioni da parte dei candidati al concorso OSS che si svolgerà ad Avellino l’11, 12 e 13 Luglio prossimo, chiede di conoscere quali iniziative intende mettere in campo per sanare questa ingiustizia che penalizzerà notevolmente i circa 6000 concorrenti aspiranti OSS ed in particolare i nostri concorrenti lucani.

E’ necessario rivedere tale decisione trovando una situazione alternativa affinchè il concorso si faccia in Basilicata.

Inoltre, non si comprende il motivo per cui le risorse previste per i piani triennali dei fabbisogni non sono state utilizzate in pieno.

Da un ‘attenta analisi, risulta che, pur avendo altre risorse a disposizione, non si è provveduto ad utilizzarle almeno per portare a termine le stabilizzazioni di tutti gli OSS e le altre figure del comparto (Ostetriche, infermieri, tecnici della prevenzione) presenti in graduatoria.

A tal proposito, a mo’ di esempio, l’AOR SAN CARLO ha previsto che per fine 2023 il proprio piano arriverà ad un tetto di spesa al disotto della soglia, fissata in 141.281.000, calcolata con precisione da chi si preoccupa dei piani del fabbisogno.

Una soglia ampiamente sufficiente per assumere tutti gli OSS, infermieri e Ostetriche e il personale che ancora è rimasto fuori dalla stabilizzazione.

Queste risorse inutilizzate, inoltre, sarebbero bastate anche per poter espletare le procedure di mobilità previste, facendo così rientrare anche quelli che stanno lavorando in comando ed in assegnazione temporanea.

Non è giusto che con le Risorse a disposizione, si debbano tenere ancora in ansia queste figure.

A tutto ciò si può ancora rimediare per cui la Regione può chiedere alle aziende Sanitarie, a partire dal San Carlo, di Utilizzare queste risorse e aggiornare i piani triennali!

Non si può e non si deve più scaricare la colpa sulla Regione Basilicata in quanto le responsabilità sono prevalentemente da addebitare alle politiche di risparmio dei manager delle varie Aziende sanitarie, a discapito del personale e di chi gestisce il personale che non sa veramente più come far tornare i conti e che sta lavorando a doppi e tripli turni in tutte le UU.OO, compreso i presidi.

Politiche che però hanno effetti negativi sulla qualità dei servizi e sulla riduzione sia della mobilità passiva che delle liste di attesa. Ci attendiamo una risposta e facciamo appello alla sua sensibilità”.