Basilicata, sicurezza sul lavoro: una richiesta inviata al Governo nazionale, regionale e alla Provincia di Potenza. I dettagli

Il Consigliere Provinciale, Rocco Pappalardo, quale primo firmatario, ha presentato una MOZIONE con cui impegna le istituzioni, ad assumere INIZIATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

In particolare si invita il Consiglio Provinciale a chiedere al Governo Nazionale e quello regionale di supportare maggiormente le imprese nell’affrontare le azioni in favore delle attività di prevenzione e sicurezza e quello provinciale di promuovere e divulgare le buone pratiche che tante imprese lucano adottano nei confronti dei propri dipendenti.

Qui di seguito il testo della mozione.

“IL CONSIGLIO PROVINCIALE PREMESSO CHE:

il preoccupante incremento delle morti, nonché gli infortuni, che quotidianamente si registrano sui luoghi di lavoro impongono l’attenzione a tutti i livelli sul tema della sicurezza del lavoro;

nonostante gli interventi normativi, ancora nel 2023 l’Inail ha registrato 1.041 incidenti mortali sul lavoro, una media di quasi tre morti al giorno. Una media confermata anche in questi primi 4 mesi del 2024 con già 350 vittime;

dal rapporto dell’Osservatorio per la sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, diffuso alla vigilia della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro celebrata il 28 aprile scorso, emerge che la Basilicata si conferma anche per il 2023 in zona rossa, con un’incidenza superiore all’Indice Medio di 34,6 morti su ogni milione di lavoratori, classificandosi terza in Italia con un’incidenza del 53,0% (nei due anni precedenti era risultata prima), superata soltanto da Abruzzo (64,2%) e Umbria (59,6%);

sono numerosi i richiami del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla necessità di una maggiore sicurezza sui luoghi del lavoro, definendo queste morti come «oltraggio ai valori della convivenza»;

occorre individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, ispettivo e investigativo che tenga conto dell’emergenza creatasi, soprattutto, dopo la fine della pandemia;

nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all’evasione contributiva, necessita un’approfondita riflessione sul tema dell’efficacia del sistema dei controlli e sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro e sulla necessità dell’incremento degli organici attualmente fortemente deficitari;

l’obiettivo dell’azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, va progressivamente perseguito attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all’emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e della sicurezza, mediante un ampliamento dei casi di sospensione dell’attività di impresa già prevista dall’articolo 14 del decreto legislativo n. 81 del 2008;

nella definizione di una nuova strategia di miglioramento della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, riveste una funzione centrale il tema della formazione continua, quale diritto universale ed esigibile da ciascun lavoratore, anche in considerazione dei costanti e travolgenti progressi della ricerca scientifica e tecnologica;

un lavoro sicuro non può essere un lavoro precario o regolato con contratti «pirata» firmati da organizzazioni sindacali non rappresentative, soprattutto in quei settori produttivi dove sono più alti i dati sugli infortuni, ed è dunque necessario approvare al più presto una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni datoriali e sindacali;

CONSIDERATO:

fondamentale un’attenta vigilanza sulle conseguenze negative che potranno determinarsi sulla condizione della sicurezza sul lavoro derivanti dalla facoltà di ricorrere al subappalto a cascata;

necessario il potenziamento degli uffici Giudiziari, al fine di rendere celeri le indagini nei casi di incidenti sul lavoro e per l’accertamento dei casi di malattie professionali, nonché di sezioni specializzate per i processi nella materia della sicurezza, anche al fine di scongiurare il troppo frequente decorso dei termini di prescrizione dei reati ipotizzati;

che il contrasto a questo grave fenomeno sociale passa dunque dall’impegno congiunto di tutte le istituzioni del Paese, delle forze sociali ed economiche, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dal rafforzamento delle strutture giudiziarie specializzate e da una diversa attenzione del sistema dell’informazione;

pertanto condivisibile l’ordine del giorno del 18 aprile scorso con cui la Conferenza delle Regioni richiama il Governo alla leale collaborazione istituzionale, a seguito dell’approvazione del Decreto-Legge 19/2024 con cui, accentrando le prerogative in materia di sicurezza sul lavoro, si inficiano le responsabilità e le competenze regionali; contributi e presa di responsabilità delle Regioni che invece sono indispensabili per un contrasto efficace del fenomeno;

che ogni euro speso nella sicurezza dovrebbe essere considerato, anche dal punto di vista di contabilità pubblica, come un investimento per il miglioramento della condizione dei lavoratori e per l’ammodernamento del sistema produttivo italiano;

Tutto ciò premesso e considerato,

CHIEDE

Al Governo nazionale:

  • di adottare iniziative volte a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;
  • di adottare iniziative di competenza volte a introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sospensive e sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;
  • di promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento a ogni livello di istruzione e formazione, verificando, d’intesa con le Regioni, l’efficacia dei sistemi di accreditamento dei soggetti che operano nel campo della formazione sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro;

Al Governo regionale:

  • di istituire un fondo di solidarietà per i familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti a causa di incidenti nei luoghi di lavoro;
  • di incrementare i finanziamenti per progetti di formazione per lavoratrici e lavoratori, e datori di lavoro volti all’aggiornamento e alla qualificazione sulle tematiche della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, al fine di promuovere la consapevolezza circa la complessità del tema “sicurezza” e l’importanza di comportamenti corretti per prevenire i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
  • di prevedere contributi a fondo perduto alle imprese per l’adozione di misure di prevenzione e protezione per la sicurezza nei luoghi di lavoro;

Al Presidente della Provincia di Potenza:

  • di valutare la promozione di un Bando provinciale per la premiazione e divulgazione di “buone pratiche” di imprese che contribuiscono in modo rilevante e innovativo a garantire il potenziamento della sicurezza dei propri dipendenti nello svolgimento dell’attività lavorativa e a promuovere iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione dei rischi nelle aziende”.