Il presidente ucraino al Parlamento italiano: “Fate il possibile per garantire la pace. Siamo al limite della sopravvivenza”. I dettagli

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Fate il possibile per garantire la pace.

L’obiettivo dei russi adesso è l’Europa, influenzare le vostre vite e avere il controllo sulla vostra politica.

L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa.

In questo momento a Mariupol non c’è più nulla, immaginate la vostra Genova completamente bruciata.

Stanno facendo come i nazisti.

Siamo al limite della sopravvivenza”.

Queste le parole del presidente ucraino Zelensky che è appena intervenuto, in videocollegamento, alle Camera dei deputati, che ha tuonato:

117 sono i bambini uccisi, e non è nemmeno il numero finale, migliaia i feriti, questo è il prezzo di questa guerra.

I morti vengono seppelliti nelle fosse comuni, nei parchi.

Ogni giorno di guerra porterà altre vite dei nostri bambini.

Noi vi siamo stati vicini durante la pandemia, abbiamo inviato i nostri medici.

Anche voi lo avete fatto per noi durante l’alluvione.

Oggi in Italia ci sono più di 70 mila ucraini costretti a fuggire dalla guerra, grazie”.

Il premier Mario Draghi, appena terminato il discorso di Zelensky, ha parlato di «straordinaria testimonianza» attaccando, poi, senza mezzi termini la Russia «arrogante» contro la resistenza «eroica» degli ucraini:

Abbiamo spalancato le porte delle nostre case con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese.

E continueremo a farlo.

Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte.

Siamo pronti a fare ancora di più, abbiamo già attivato corridoi umanitari per i minori ucraini orfani.

Vogliamo aiutarli non solo a trovare casa ma anche lavoro.

L’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, voi avete il diritto di essere un Paese libero, sicuro e democratico.

Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo presentati uniti e abbiamo congelato nel nostro Paese 800 milioni di beni agli oligarchi russi.

E ora vogliamo superare la nostra dipendenza dalla Russia”.

Cosa ne pensate?