Potenza: la giovanissima studentessa Mariarosaria, dopo la sua esperienza negli Stati Uniti, diventa “cittadina europea nel mondo”! Complimenti

Si è tenuta il 19 maggio nell’Aula Magna dell’UNIBAS del capoluogo “La Giornata di studio e formazione Cittadinanza Europea e Identità Linguistica”, organizzata dal Centro Linguistico di Ateneo in collaborazione con l’I.I.S. L. Da Vinci-Nitti di Potenza.

Questo il racconto della giornata con i dettagli dell’incontro fatto dai partecipanti:

“La scuola è stata ospite attiva del C.L.A. presentando un prodotto multimediale intitolato ‘Una finestra sull’Europa, studenti oggi e cittadini di domani’, che è stato il frutto di un’attività di ricerca guidata dalla prof.ssa Marialuisa Sepe all’interno di un gruppo classe, la 5D del Liceo linguistico.

La manifestazione ha vissuto poi un momento di grande coinvolgimento attraverso il racconto diretto di una studentessa, Mariarosaria Tarantino, diventata ‘cittadina europea nel mondo’ dopo la sua esperienza di Intercultura negli Stati Uniti, a St Louis, in una fase cruciale della sua vita ma anche della vita del pianeta improvvisamente sottoposto al delirio di una dilagante pandemia.

L’emozionante narrazione di una sedicenne bloccata dalle comuni ansie legate al dover vivere fuori casa in un luogo e in una famiglia del tutto sconosciuti hanno riportato l’intera platea di studenti e relatori sullo stesso piano, richiamando negli adulti vissuti lontani e nei coetanei le recenti esperienze dei progetti Erasmus appena conclusi e fiore all’occhiello dell’I.I.S. L. Da Vinci-Nitti da sempre promotore dell’Internazionalizzazione, che è parte integrante dell’offerta formativa della scuola stessa.

Si è delineata così uno delle parole chiave del Convegno: Erasmus declinata in tutte le sue forme, ora anche post COVID, e tanto vicina al concetto di identità linguistica parte del tema della giornata.

Il quesito posto dal Prorettore, il prof Michele Greco, nei saluti d’apertura è legato all’apparente ossimoro che il titolo Cittadinanza Europea e Identità linguistica richiama e che diventa conciliazione di significati ‘se pensiamo alle radici come punto di partenza dell’Internazionalizzazione’ come ha osservato la Prof.ssa Alessandra Napoli, Dirigente della scuola ospite, che ha anche sottolineato la necessità di arricchire le conoscenze formali con apprendimenti informali e non formali, che derivano dalle esperienze vissute in situazione.

Ciò al fine di sviluppare la consapevolezza di sé e dell’altro, dei valori che contraddistinguono i popoli e le culture, di migliorare le relazioni e di ‘costruire ponti’ come una sorta di abbraccio che nasce dalla conoscenza reciproca.

Sulla stessa linea si è collocato l’intervento del prof Marcello Schiattarella, Direttore del CLA, che ha spiegato come ‘l’Europa sia solo culturalmente un continente, non rispettando i confini fisici ed essendo perimetrata da confini politici’.

Partendo dalle radici delle parole che rimandano alle fonti primigenie delle lingue, il prof. Schiattarella ha illustrato come l’Europa sia dominata da una certa casualità linguistica, e come, d’altra parte, l’identità linguistica non garantisca sempre il senso di appartenenza ad un unicum culturale e politico.

Si veda il caso Ucraina e Russia, la cui vicinanza linguistica non ha di certo restituito loro unità culturale e politica.

La prof.ssa Emilia Surmonte, Docente di Lingua e Letteratura Francese DiSU dell’Unibas, è ritornata ‘sulla coscienza delle radici, importante per esprimere un senso di appartenenza e fondamentale per aprirsi a codici diversi’, punto di partenza imprescindibile per negoziare con altre culture, trovando un punto d’incontro.

Di qui hanno preso il via i numerosi progetti d’intercomprensione linguistica, nati in ambito universitario con respiro europeo.

Nasce persino un diverso approccio ai testi di lingue diverse, improntato alla simultaneità e alla vicinanza linguistica piuttosto che ad un’idea di contrapposizione strutturale.

L’intercomprensione linguistica diventa quindi risorsa di una cittadinanza attiva europea, legata al fare, fondata su una modalità riflessiva, che riflette sui bisogni di una società e che si adegua ai suoi modelli.

In conclusione il discorso si riannoda intorno a i valori di solidarietà e rispetto citati all’inizio dalla Dirigente Napoli, pienamente integrati nel concetto d’intercomprensione linguistica come strumento per capire l’altro, e nella dimensione del plurilinguismo in cui è possibile parlare con il cuore e con la mente, auspicando che le nuove generazioni Erasmus possano muoversi liberamente in ‘un’Europa per i giovani e dei giovani'”.