“Sulla vicenda del giovane lucano, Luca Ventre, morto il 1 gennaio 2021 in circostanze poco chiare nell’Ambasciata Italiana in Uruguay, è indispensabile accertare i fatti e verificare cosa sia realmente accaduto”.
Con questo intento, d’intesa con la famiglia, un primo nucleo di associazioni della Basilicata:
“hanno avviato la costituzione di un comitato lucano per la verità su Luca Ventre per sostenere l’appello dei genitori e del fratello Fabrizio, ad avere un riscontro più nitido su cosa possa essere successo all’interno dell’Ambasciata Italiana a Montevideo la mattina del 1 gennaio, dalle ore 7:00 alle 7:40.
L’Anpi Basilicata, l’ARCI Basilicata, i Giovani Democratici Basilicata, il Presidio di Libera del Metaponto, l’Associazione “Giuseppe Tedeschi” e diversi cittadini lucani hanno condiviso l’esigenza di unire la propria voce a quella di Palma, la mamma di Luca, ed invitano altre associazioni, movimenti, istituzioni e organizzazioni, a far pervenire la propria adesione al comitato al fine di intensificare le pressioni sulle Autorità italiane e uruguayane per far fare chiarezza sulla vicenda.
Chi intende aderire al comitato può inviare una mail al seguente recapito: anpibasilicata@gmai.com o prendere contatti per le vie brevi con le associazioni promotrici”.
Ventre era originario della Basilicata, viveva in Uruguay dal 2012 e aveva una figlia di 6 mesi.
La maggior parte della sua famiglia risiede a Senise (PZ), un piccolo paese in provincia di Potenza, ma non il padre, anche lui in Uruguay da diverso tempo.
Secondo la prima versione ufficiale, Ventre è morto all’Hospital de Clinicas di Montevideo, dove era stato portato da agenti della polizia dopo che era stato arrestato nella sede dell’ambasciata italiana.