Potenza: “Dalle periferie al Centro storico, aree degradate, incolte e incompiute, discariche abusive”. Questa la lettera aperta

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta, a nome della sezione di Italia Nostra di Potenza, rivolta al Sindaco, agli assessori e ai consiglieri del comune del capoluogo:

“Oggetto: Lettera aperta al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di Potenza sulla gestione e manutenzione delle aree verdi.

Gent.le Sindaco, gent.li Assessori, gent.li Consiglieri,

è, innanzitutto, doveroso premettere che siamo ancora in attesa, e lo sono tanti cittadini, di una risposta alla nostra lettera, inviata tramite PEC da circa un mese, con oggetto: ‘Lettera aperta al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di Potenza sulle questioni inerenti ‘traffico e condizioni strade urbane, emergenza rifiuti, cura e manutenzione del verde e degli spazi pubblici'”.

Prosegue la denuncia:

“Stiamo assistendo, purtroppo, a una gestione e manutenzione del verde del tutto inadeguata e dannosa (circostanza questa che, in verità, ha accomunato tutte le amministrazioni comunali degli ultimi trent’anni), a causa di: abbattimenti indiscriminati; una manutenzione non idonea delle aree verdi; capitozzature degli alberi che indeboliscono le radici, il tronco e i rami, condannando l’albero a una morte prematura; assenza di piantumazioni e ripiantumazioni nelle aree degradate o in quelle soggette a tagli.

Inoltre continua la tradizionale assenza di controlli sull’avvenuta esecuzione delle piantumazioni e sistemazioni a verde, previste nelle autorizzazioni e/o concessioni edilizie rilasciate dagli Uffici Tecnici Comunali, in particolare alle imprese edili.

Circostanza questa che si evidenzia con il persistere, intorno ai numerosi fabbricati in costruzione e in quelli conclusi, di aree degradate, incolte e incompiute: spesso utilizzate come discariche abusive dei materiali di scavo e di scarto dei lavori di edificazione.

L’improvvisazione, l’approssimazione e l’inadeguatezza che contraddistinguono le operazioni attuate e in atto di manutenzione delle aree verdi, in città, non solo sta provocando la morte di alberi storici e secolari e della ricca biodiversità presente in ogni area verde, ma, altresì, sta favorendo il diffondersi incontrollato dell’ailanto (Ailanthus altissima), specie arborea aliena invasiva la cui propagazione incontrollata crea forti disequilibri ecologici, a discapito della presenza di piante autoctone, arboree ed arbustive (es. ginestre, biancospini, rose, ciliegi, meli selvatici, aceri etc.), diffuse all’interno degli spazi verdi urbani e peri-urbani della Città di Potenza.

Mentre nella quasi totalità delle città italiane e europee si moltiplicano i progetti e le azioni di tutela delle aree verdi metropolitane – incentivando la diffusione di parchi ed aree verdi in generale, nell’intento di rendere tangibile il nuovo concetto di rete ecologica urbana – nella città di Potenza, già ampiamente compromessa, nella sua qualità urbana e ambientale, da una decennale cementificazione speculativa, le amministrazioni che si sono susseguite al governo comunale (anche l’attuale), prediligono, pur in piena emergenza Covid, gli abbattimenti facili di alberi e il ‘taglio raso’ della vegetazione arbustiva lungo le scarpate, ricche di biodiversità e preziose riserve di ossigeno nonché preziosi hotspot paesaggistici.

Un cenno particolare merita la mancata attuazione della rete ecologica e dei parchi, come prevista dal pur disastroso Regolamento Urbanistico, approvato nel 2009 dalla Giunta Santarsiero, che, tra l’altro, prevedeva la realizzazione e l’ampliamento di una serie di parchi e di una rete di percorsi verdi (denominati green-way).

Non è stato mai attuato nella sua dimensione di spazi verdi e di opere di urbanizzazione di qualità, come previsto per legge.

Intanto vengono puntualmente realizzate le ulteriori cementificazioni intensive, previste dai sette piani operativi contenuti nello stesso Regolamento Urbanistico e dal Piano Operativo, approvato a fine legislatura dall’Amministrazione De Luca, che ha surrettiziamente rimesso in gioco diritti edificatori scaduti nel 2014, in un’imbarazzante continuità.

Le questioni suddette riguardano ogni angolo della città: dalle periferie di cemento di Macchia Romana, Serpentone-Poggio Tre Galli, Gallitello, Malvaccaro-Macchia Giocoli, etc., ai quartieri più centrali e al Centro Storico.

Pertanto, come Italia Nostra, diamo voce ai tanti cittadini senza voce e sollecitiamo, ancora una volta, la Giunta e il Consiglio Comunale a voler considerare le su citate questioni quali priorità urgenti delle azioni di governo e bisognose di adeguate risoluzioni a breve termine.

Si resta in attesa di un riscontro”.

Cosa ne pensate?