Ci sono degli aggiornamenti sulla morte di Luca Ventre, il nostro corregionale originario di Senise morto il 1° Gennaio all’Ambasciata italiana di Montevideo in Uruguay.
Scrive il fratello Fabrizio:
“Prima vittoria ottenuta.
Un primo grande passo verso la giustizia.
Dopo 4 mesi arrivano finalmente le prove, chiare, evidenti, indelebili.
Il dottor Sacchetti – Medico legale della Procura – conferma la morte per strangolamento così come ci aveva già confermato anche il nostro medico legale.
La causa di morte ‘asfissia meccanica violenta dovuta a prolungata costrizione del collo’.
I medici italiani accusano le perizie mediche uruguaiane che non si sarebbero accorti di evidenti e profondi traumi sul collo che non lasciano dubbi interpretativi così come le evidenze rilevate sugli organi.
Dei famosi farmaci nessuna traccia.
Rispetto alla nostra ricostruzione abbiamo sbagliato solo a pensare che i poliziotti stessero portando a spasso un cadavere.
La verità è ben peggiore: dagli audio dell’auto della Polizia apprendiamo che Luca è stato lasciato morire.
Lì davanti all’Ospedale.
Ha agonizzato per 14 minuti prima di essere portato in Ospedale dopo aver spirato.
Le parole non possono spiegare o tradurre quanto sentito dagli audio della volante e di fronte all’Ospedale.
Posso solo non augurare a nessuno una tale sorte.
Ora giochiamo a carte scoperte.
Vediamo se l’Italia deciderà di stare dalla parte della verità e della giustizia o continuerà a voltarsi dall’altra parte anche adesso di fronte alle prove e alle evidenze scientifiche che non lasciano dubbi”.




























