Scuola storica di Potenza rischia di non poter aprire la prima classe il prossimo anno! Ecco cosa sta succedendo

Quando una scuola chiude, diceva il premio Nobel Rita Levi Montalcini, il cuore di una comunità smette di pulsare.

E se la comunità è quella del centro storico di Potenza, già alle prese da anni con un inesorabile processo di svuotamento, il caso diventa ancora più grave.

A segnalare la vicenda è Marika Padula, già assessora comunale alle Pari opportunità, che continua il suo impegno per la città, e in particolare per le donne e i bambini, anche al di fuori dei “confini” istituzionali.

Scrive Padula:

“L’Istituto Comprensivo ‘Torraca-Bonaventura’ di Potenza, Scuola Primaria – plesso ’18 Agosto 1860′, in via del Popolo, rischia il prossimo anno di non poter aprire la prima classe.

È una questione di numeri, di quei piccoli numeri che spesso condizionano, in vari campi, la vita dei lucani.

Per formare una prima classe sarebbe necessario avere 15 bambini iscritti, ma al momento ne risultano soltanto 11.

Dopo una interlocuzione con l’Ufficio scolastico regionale, a cui i genitori hanno segnalato la questione, la Dirigente Debora Infante ha concesso una proroga delle iscrizioni fino al 31 Marzo nella speranza che si possa intercettare qualche altro bambino, magari ‘anticipatario’.

In realtà la richiesta era stata quella di concedere una deroga al tetto minimo di iscritti, peraltro possibile, per poter regolarmente cominciare il prossimo anno scolastico, ma l’Ufficio scolastico ha spiegato che la presenza di altri plessi in città rientrano nei criteri di ‘viciniorietà della residenza dell’alunno alla scuola‘ pertanto non si giustificherebbe, al momento ed in base ai parametri vigenti, un provvedimento che autorizzi una classe con un numero inferiore di alunni rispetto a quanto previsto”.

Padula auspica una soluzione per scongiurare il rischio che una scuola storica del capoluogo, che peraltro vanta un ottimo Corpo Docente, possa perdere la sua prima classe.

Nel farsi portavoce di un diritto che le mamme rivendicano, cioé quello di poter iscrivere il proprio bambino nell’istituto che prediligono, che rispetti realmente il diritto dei minori ad una scuola di “prossimità” e, quindi, che meglio tuteli il diritto all’istruzione, lancia un appello affinché:

“si trovi tutti insieme una soluzione in modo che il centro storico non perda un altro tassello importante della sua storia e veda minato ancora di più il suo ruolo di fulcro cittadino”.