VAL D’AGRI: “AMBIENTE E SALUTE DEVASTATI DAL PETROLIO”. QUESTE LE RICHIESTE

Venerdì 22 Settembre 2017 a Viggiano (PZ) si è svolta l’assemblea pubblica per la presentazione della Valutazione di Impatto Sanitario sul petrolio lucano.

Per l’Osservatorio popolare della Val d’Agri:

“L’assemblea pubblica per la presentazione della VIS ha confermato, tramite i dati diffusi, la fondatezza di preoccupazioni che come cittadini abbiamo sottoposto alle istituzioni preposte già da molti anni.

L’eccesso di mortalità e morbilità riscontrato nello studio epidemiologico realizzato dal gruppo di studio coordinato dal Prof. Fabrizio Bianchi del IFC-CNR di Pisa rendono – se ce ne fosse bisogno – ancor più inequivocabile la pericolosità, tanto per la tutela ambientale, che per la salute umana, delle emissioni del Cova.

Un’evidenza questa che si situa in perfetta continuità con gli avvenimenti degli ultimi due anni:

  • l’inchiesta in corso della Procura di Potenza che ha contestato a Eni il reato di disastro ambientale per falsificazione dei codici CER e manomissione degli sforamenti delle emissioni del COVA;
  • l’incidente dello scorso gennaio, con lo sversamento di 400 tonnellate di greggio in falda, prima negato poi ammesso da Eni;

le due sentenze di condanna per violazione delle norme ambientali per i due pozzi Pergola 1 e Sant’Elia-Cerro Falcone.

Unendo i puntini di questi avvenimenti emerge un quadro a tinte fosche al cui centro campeggia l’immagine di un’impresa che sta conquistandosi come marchio di fabbrica il ricorso costante a condotte poco trasparenti e affidabili.

Un quadro in cui stupisce ancora di piu l’atteggiamento di Eni che, pur essendo parte della Commissione VIS, appena emersi i risultati li ha sostanzialmente disconosciuti, passando nuovamente e pericolosamente dal ruolo del controllato a quello del censore.

La VIS è un importante strumento di ripristino della verità per l’intera comunità, tuttavia è di fondamentale importanza ribadire che essa apre una fase di responsabilità su più versanti: dopo la sua diffusione le istituzioni preposte sono chiamate ad operare scelte concrete per ridurre emissioni ed impatti; la società civile al contempo non può esimersi dall’avere un ruolo pro attivo per vigilare sull’osservanza delle prescrizioni.

Di fronte ai risultati emersi, l’Osservarono Popolare ha formulato specifiche richieste, rivolte alle istituzioni politiche e di controllo, per il cui recepimento continueremo a lavorare senza sosta:

  • Sorveglianza sanitaria continua delle popolazioni di tutta la Val d’agri;
  • Programmazione di uno studio epidemiologico dei comuni dell’area petrolifera della Val d’Agri a partire dai dati della VIS;Prosecuzione del monitoraggio ambientale e sanitario integrandolo con uno studio specifico sull’apparato cardiovascolare, respiratorio e riproduttivo;
  • Revisione delle prescrizioni Aia introducendo prescrizioni su salute ed emissioni atmosfera;
  • inserimento di nuovi limiti per NMHC ed orari per H2S nella legge regionale sulla tutela della salute per i comuni di Viggiano e Grumento;
  •  monitoraggio delle acque di falda e di superficie;
  • immediata bonifica e nel frattempo chiusura del Cova.

Chiediamo dunque che la VIS sia un punto di partenza e non di arrivo e che le nostre proposte possano essere discusse in tempi brevi in nuove assemblee pubbliche che siano occasione per dare sostanza a queste proposte”.

In merito a quanto è emerso dalla presentazione della Vis a Viggiano, il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, ha sottolineato:

“I risultati emersi dallo studio epidemiologico su Viggiano e Grumento mettono a nudo una realtà preoccupante e allo stesso tempo richiamano tutti a responsabilità.

Quello che emerge è un quadro di particolare allarme in quanto l’attività estrattiva, per come è stata svolta in questi anni, ha nei fatti determinato modificazioni ambientali di tale portata da aver danneggiato la salute dei cittadini della Val D’Agri, lavoratori compresi.

Non voglio ripercorrere tutte le denunce fatte negli ultimi anni nelle quali, oltre ai problemi occupazionali, abbiamo messo al centro della nostra iniziativa sindacale la questione della sicurezza della Salute e dell’Ambiente.

Bisogna  riconoscere che negli anni passati il movimento sindacale si è prevalentemente concentrato sui temi dell’occupazione e del salario ma oggi occorre fare della sicurezza ambientale il tema centrale, diversamente sarà difficile garantire sviluppo e occupazione.

Serve subito un tavolo di confronto nazionale, chiesto da tempo e che a oggi non vede nessuna iniziativa.

La complessità della vertenza Val d’Agri merita la giusta attenzione da parte di tutte le forze economiche e sociali per assicurare salute, ambiente e occupazione”.

Per il consigliere regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza:

“Oggi forse, con maggiore serenità, si può affermare il valore della battaglia referendaria sull’articolo 38 dello ‘Sblocca Italia’ e la vittoria del No alla riforma del Titolo V della Costituzione.

Pensiamo solo per un attimo al rischio di maggiore concentrazioni di poteri in mano alla Stato centrale e alle compagnie petrolifere.

Non tutti eravamo dalla stessa parte e non tutti, anche se indossano casacche diverse, erano su queste posizioni; non tutti hanno pagato lo stesso prezzo politico. Nel rivendicare quella iniziativa referendaria che ha visto la Basilicata capofila di dieci Regioni italiane è necessario andare avanti e approfondire la Valutazione di Impatto Sanitario.

Ci sono cose dette, proposte fatte agli atti del Consiglio regionale.

Evito almeno per ora di riproporle per non infilare questa seria discussione in una polemica anche politica.

Cosa fare? Convocare il tavolo della trasparenza nato sulla base di una mia proposta approvata con l’articolo 22 della legge regionale n. 4 del 2015.

Aggiungere un posto a questo tavolo per i curatori dello studio della Vis e, anche insieme alle amministrazioni comunali, alle associazioni decidere come proseguire con trasparenza e determinazione.

Non si lasci passare molto tempo dall’importante giornata di ieri per la quale è giusto ringraziare ancora una volta le amministrazioni di Grumento e Viggiano insieme ai professori e ricercatori che hanno lavorato al Vis”.

Il portavoce Csail Filippo Massaro ha dichiarato:

“Nella “babele” di pareri medico-scientifici, notizie e commenti che accompagnano il Rapporto Vis, contribuendo ad alimentare preoccupazioni ed allarmismi, ci sono due domande a cui dare risposte con immediatezza:

  • Chi sono i responsabili della mancata e grave realizzazione del Registro regionale tumori (2010)?
  • Quale compiti si vogliono affidare all’Ospedale di Villa d’Agri?

Il Csail, che non ha mai abbassato la guardia sulla diffusione dei tumori nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri-Sauro, non si stancherà di rivendicare provvedimenti di prevenzione e di intervento adeguati a quella che continua ad essere il primo problema dell’emergenza salute per quanti vivono a contatto con pozzi e Centro Oli.

E’ dunque il caso di ricordare che, sinora, l’unica indagine in proposito è stata realizzata, molti anni fa, in maniera troppo superficiale, dai medici di famiglia dei residenti in alcuni centri della Val d’Agri senza però possibilità di un raffronto alle condizioni di salute degli stessi assistiti di almeno 10-15 anni fa.

All’epoca il già assessore alla Sanità e successivamente Presidente della Regione De Filippo (come Bubbico che l’ha preceduto) avrebbe dovuto tempestivamente dar luogo all’istituzione del Registro Tumori che oggi avrebbe rappresentato lo strumento fondamentale per raffrontare i dati sulla diffusione delle patologie neoplastiche e confutare le tesi troppo rassicurative dell’Eni che ha avuto così una valida copertura.

Quanto all’ospedale di Villa d’Agri, il Csail evidenzia che malgrado la sottoscrizione di oltre 40 mila cittadini e familiari di pazienti affetti da patologie tumorali, per l’istituzione del secondo centro di radioterapia a Villa d’Agri, la Regione il 2 ottobre prossimo la inaugura al San Carlo calpestando la richiesta popolare.

Senza alcuna contrapposizione con il S.Carlo, non si può sottovalutare che gli ammalati di tumore provenienti dai piu’ lontani paesi lucani – da Senise, Terranova del Pollino, Corleto Perticara, Missanello, S.Arcangelo, Lagonegro – vengono sottoposti al maggiore dolore, sacrificio, disagio aggravando la malattia per raggiungere l’ospedale di Rionero, sinora l’unico centro specialistico di cura e di radioterapia in Basilicata.

Abbiamo inoltre bisogno che si chiariscano una volta per tutte quali sono le funzioni che si intendono attribuire all’ospedale di Villa d’Agri specie nella relazione petrolio-salute dei cittadini.

Nonostante un giorno si e uno no giungano rassicurazioni del Presidente Pittella non c’è chiarezza mentre si affidano cospicue risorse finanziarie alla Fondazione Biomedica del già assessore alla Sanità (e responsabile) Martorano.

Villa d’Agri deve essere invece il presidio permanente di tutela della salute”.

Per l’on. Cosimo Latronico (DI):

“Un rapporto ben progettato, un limite e’ non avere parametri di paragone con le condizioni precedenti all’avvio delle attività petrolifere in Val d’Agri.

Quel che emerge a prima vista è che l’impatto zero delle attività petrolifere non esiste e questo rappresenta una gravissima mancanza; che bisogna elevare i livelli di monitoraggio confrontando la concentrazione degli inquinanti nei diversi composti, pretendere che l’Eni e gli altri concessionari adottino sempre gli ultimi dispositivi per limitare le emissioni fuggitive e da ultimo rivedere tutti i piani per limitare le emissioni. Occorre non perdere tempo, in questa direzione ho chiesto ai Ministri dell’ambiente e della salute di intervenire con immediatezza”.