Basilicata, aziende agricole rischiano di chiudere: giovani scrivono a Bardi e a Fanelli. La lettera

“Attendiamo, inutilmente da 24 mesi, il sostegno a cui riteniamo di aver diritto oltre che di aver meritato.

Con le sole nostre forze, infatti, abbiamo anticipato e abbiamo realizzato altrettante imprese agricole che oggi danno lavoro a oltre 120 persone.

Ci sono giovani che, con il nostro stesso punteggio, sono stati agevolati dai 60mila/70mila euro.

Se ci fossero assegnati, scorrendo la graduatoria, questo ci consentirebbe immediatamente di non chiudere ma, addirittura, di assumere altri addetti e di migliorare la nostra capacità produttiva, con tecnologie e strumenti innovativi.”

A chiederlo al Presidente Vito Bardi e all’assessore Francesco Fanelli 38 giovani collocati tra la posizione n. 192 e la posizione n. 281, della graduatoria dell’ultimo bando Misura 6.1 “Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori”, cosiddetto primo insediamento, risalente al 2019.

Nella lettera scrivono:

“La determina dirigenziale della graduatoria, infatti, prevedeva di considerare, data la numerosità delle istanze e in caso di economie di spesa, oppure di ulteriori risorse aggiuntive, di poter procedere ad ulteriore inserimento e finanziamento delle istanze ammesse e finanziabili.

Siamo in 38, in rappresentanza di un gruppo più ampio di giovani, e riteniamo che potrebbero essere ammissibili a finanziamento tutti i partecipanti con punti 75, anche alla luce delle nuove risorse economiche derivanti dalla PAC e dal Next Generation EU destinate alla Basilicata, di avere tutto il diritto allo scorrimento della graduatoria della misura.

Proposta di scorrimento per altro fatta dalle associazioni di categoria nell’ultimo tavolo di partenariato e supportata da Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) e Donne in Campo aderenti a Cia-Agricoltori Basilicata.

Una opportunità da troppo tempo congelata e che invece potrebbe ridare nuova linfa e motivazione all’agricoltura lucana e a ragazzi e ragazze che, prima del covid, sognavano di poter lavorare e vivere nella propria terra.

Chiediamo al Presidente Bardi e all’Assessore all’Agricoltura Francesco Fanelli un incontro, anche online, nel quale si possa rappresentare la richiesta di poter accedere, finalmente dopo mesi passati invano e in attesa che la situazione si sbloccasse, come da impegni presi e come la stessa determina prevedeva, a tale scorrimento volto a incentivare le nuove imprese giovanili in agricoltura”.